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Corona Short Film Festival, il vento della creatività in quarantena | VINCITORI

Il web offre opportunità sempre, anche durante la quarantena forzata nelle proprie mura domestiche per forze maggiori come il Covid 19. Accompagnata da ausiliari device tecnologici, l’esperienza digitale si può condividere sottoforma di sfida, raggiungendo in pochi secondi tutto il globo. E’ nato così su queste basi sociologiche il primo (e speriamo ultimo, per detta degli stessi organizzatori) “Corona Short Film Festival”, rassegna mondiale di cortometraggi ideata dall’attore Dejan Bucin. Una kermesse interamente virtuale, durata al pubblico dal 10 al 25 maggio sul sito www.coronashortfilmfestival.com/index.html, in grado di proiettare le idee di 35 giovani video-making di 19 paesi diversi dopo una selezione di ben 1250 provenienti da 70 nazioni. Già anticipato nell’intervista a Sara Lazzaro, una delle giurate presente via web anche nella serata di premiazione di qualche giorno fa, il concorso ha vissuto una dimensione atemporale, dato che il pubblico ha potuto visionare liberamente i corti dalla durata massima di 5 minuti ciascuno e totale di circa 2 ore con sottotitoli in inglese e usufruire di ben 3 voti per scegliere i preferiti. E fra questi non poteva che far breccia proprio “Quarantine Mood”, l’idea documentaristica romana di Alessandro Marinelli che ha ripreso i tetti del quartiere Torpignattara per rappresentare al meglio l’auto-isolamento pandemico. A lui è valso il premio del pubblico e il successivo commento via skype con il direttore artistico, con l’appello simbolico alla ripresa delle produzioni artistiche, oltre al ricevimento di un assegno di 500 euro donati dallo sponsor Fritz-Kola. La giuria, invece, è intervenuta nella seconda parte, attraverso una video-chiamata a 4 dove ognuno ha espresso le proprie opinioni, dalle menzioni speciali assegnate da Marta Popivoda all’adorabile film etnico “Isolationship” di Sarah May Handler e da Sara Lazzaro alla creatività minimalista di Person di Suncina Ana Veldic, fino all’assegnazione del “Gran Premio della Giuria” affidato a Tom Wlaschiha nei confronti del caricaturale “1 Bottle of Wine di Anne Isensee, premiata anche da ben 1500 euro del suddetto sponsor.

Ma il festival, in grado di raggiungere un modesto risultato in termini di views e coinvolgimento della platea digitale, ha avuto una forte connotazione solidale, sia per aver permesso la partecipazione a tutti senza alcuna quota di sottoscrizione, sia per aver aperto un canale diretto alle donazione verso Medici Senza Frontiere. Uno snodo cruciale per unire evasione creativa e impegno reale in un momento storico drammaticamente unico.

Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).