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MARIELLA NAVA è tornata con “Povero Dio” e noi l’abbiamo intervistata: “Questo brano ha dovuto attendere il suo tempo per venire alla luce”

“Tutto quello che ci tocca profondamente, ci mette a nudo”


Queste le parole forti e importanti della cantautrice Mariella Nava, che con “Povero Dio” (il nuovo singolo), si riaffaccia sulla scena musicale italiana, regalandoci così un assaggio del suo prossimo album. Un brano che la cantautrice dona ai fan e al pubblico italiano, in questi giorni (così importanti per tutti) sta cercando di ripartire pian piano da una pandemia che ha scosso tutti, compreso la stessa Mariella. A tal proposito ci spiega che questo brano: “ha dovuto attendere il suo tempo per venire alla luce.”

Da sempre cattolica praticante, Mariella Nava ha sempre sostenuto a modello la sua fede e il suo credo: “Dio è una parola che mette sempre un po’ di soggezione. È scomoda. Ci mette a nudo.” Una fede e un credo così forti che portano la stessa a scoprire aspetti positivi della vita, anche in situazioni di disagio, così da poter imparare per poi meravigliare nuovamente se stessa e la vita.
” Non so se questo aspetto venga direttamente dal mio credo, ma oramai i miei occhi hanno imparata a riconoscerla e la cercano sempre. Ritorniamo ad essere bambini così da non poterla perdere più.”

Così raggiunta telefonicamente, abbiamo avuto una bellissima chiacchierata, parlando del nuovo singolo, della fede, di Dio e del suo nuovo Album a cui sta lavorando. In attesa di ascoltare l’album c’è il singolo “Povero Dio”, che ci anticipa quanto forte e inteso sarà questo progetto musicale. In tutto ciò ecco la nostra chiacchierata. Buona lettura.


Povero Dio è il suo nuovo singolo. Brano che ha dovuto attendere il suo tempo per venir alla luce. Quindi le chiedo:” perché crede sia ora questo “tempo”?

“Povero Dio, è una canzone che se l’avessi fatta ascoltare due mesi fa, non avrebbe avuto lo spazio per essere ascolta bene. Ora credo che stiamo cambiando dentro e di questo ne sono sicura. Durante la pandemia, il blocco obbligatorio per tutti noi, ha così rafforzato e dato consistenza a quello che poi avrei scritto. Tutti siamo stati toccati da questi eventi e dalle immagini di piazze vuote, canti dai balconi, la paura generale. Eventi che mi hanno toccata. Ho potuto così trovare il tempo per riflessioni intime e profonde. “



Cito testualmente:” Dio è una parola scomoda perché riesce a metterci tutti a nudo.”

“Sono una cristiana cattolica praticante, e ho sempre sostenuto a modello la mia fede e il mio credo, e mi sento anche io spesso a nudo di fronte alle scelte e ai comportamenti. Dio ad oggi è una parola scomoda a causa del tempo in cui oggi viviamo. Tempi e giorni che fanno meno fatica a credere alla magia(in quanto cresciuti a pane e a Harry Potter-sorride), piuttosto che osservare la magia di un fiore che sboccia ogni mattina. Ecco la magia di Dio ci ha creati, quella non la si nota più.”

Scrivere un brano è un po’ mettersi al nudo?

“Tutto quello che ci tocca profondamente ci mette a nudo. Delle volte anche un insulto ricevuto a sproposito riesce a metter fuori tutto quello che siamo. Anche uno specchio ha questa forza, nonostante noi non vogliamo vederlo. Amore, odio e mancanze profonde, sono tutte cose che ci fanno vedere dagli altri esattamente come siamo. Quindi siamo sempre sporchi e non possiamo sfuggire a queste regole di nudità. Mentre quando siamo in preghiera, siamo noi in quel momento a metterci a nudo nei confronti di Dio. Siamo scoperti ai nostri stessi occhi.”


La passione e l’energia che la portò a scegliere la musica come compagna di vita, la rivede oggi nelle nuove generazioni? Nonostante sia una vita tanto lodata ma fatta di sacrifici?

“Sicuramente ci sono i sacrifici, ma quelli che si fanno sono anche in tutte le discipline che richiedono una partecipazione totale. Come ogni passione, il sacrificio non pesa perché è talmente tanto il benessere che si prova dentro che va bene e ci si trova anche così in una zona di piacere anche lì nel sacrificio. Dico sempre ai giovani che se c’è quel sacro fuoco dentro, non deve essere consumato mai. Perché è quello che spinge sempre aldilà dei risultati che possono o non arrivare. Aldilà di tutto ciò che non si deve mai fare è scegliere la musica per il successo, o se si fa questa scelta, il successo non deve essere il fine ultimo. I ragazzi di oggi hanno questa passione, purtroppo sono i media che presentano i talent come l’unica opportunità di sbocco. Non nego che siano delle vetrine per i giovani, ma non c’è solo quello, viene presentato così un lato un po’ distorto della realtà. Lo studio, l’originalità, fanno si che si abbiano anche altre strade. Consiglio sempre di non seguire le mode, casomai di scriverne altre.”

Citando il titolo di un brano di Mosè Santamaria (giovane cantautore italiano), le chiedo: “Salveremo questo mondo?”. Come, attraverso quali mezzi?

“Ogni arte ha una sua ricetta di bellezza, perfino nella ricerca. Quindi se gli ingredienti che si scelgono per la ricetta sono il valore dell’unicità e della bellezza, allora posso dire che “si salveremo questo mondo.” Anche se il mondo continuerà la corsa verso l’eternità. Ogni arte in se ha una vocazione di eternità e bellezza, solo il bello resta, il brutto la natura lo chiude e ce lo fa dimenticare.”

Facciamo un gioco. Apriamo insieme il suo cassetto dei desideri. Quale il suo auspicio per se stessa?

“L’auspicio che posso fare a me stessa è quello di non perdere mai questa meraviglia nei confronti della vita, perché è una sensazione sempre appagante. Anche negli aspetti meno belli della vita cerco sempre di trovarci qualcosa che mi aiuti ad imparare per poi meravigliare me stessa e la mia vita. Vi consiglio di non perdere mai quest’aspetto, tenetelo dentro voi un po’ come fanno i bambini.”

Quale il suo augurio alla bambina Mariella Nava?

“Le auguro di continuare su questi passi che sono ben saldi e non hanno mai fretta di stare in equilibrio(sorride).”

Prima di salutarci e ringraziarla per la sua presenza qui su M Social Magazine, le chiedo: “Cosa può svelarci del nuovo Album”?

“Sarà un disco di grandi meditazioni e profonde considerazioni. Un disco che ha annunciato bene “questo povero Dio.”

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