MANUPUMA si racconta e ci racconta di NUCLEARE con Arisa e del suo prossimo Album “Cuore Leggero” | INTERVISTA

Emanuela Bosone in arte Manupuma diplomata alle belle arti di Brera. Attrice, cantautrice, si fa notare nel 2009 presentandosi al Musicultura di Recanati dove vince in coppia con Michele Ranauro. Canta diversi jingle pubblicitari, nel 2014 pubblica “MANUPUMA” in cui collabora con diversi artisti importanti, da questo album verrà presa la canzone “ladruncoli” come colonna sonora dello spot pubblicitario del profumo Moschino.

Quest’anno prende parte al “Progetto Maternità Covid-19” regalando la canzone Nucleare scritta insieme a Michele Ranauro e cantata con la bravissima Arisa già da anni volontaria della fondazione “Francesca Rava N.P.H italia onlus”

Noi l’abbiamo raggiunto ed ecco la chiacchierata per M Social Magazine…

Ciao Emanuela e benvenuta tra le pagine di M Social Magazine. Domanda veloce e indolore. Perchè Manupuma?

Dietro allo pseudonimo Manupuma si cela Emanuela Bosone, milanese, diplomata all’Accademia di belle arti di Brera. Attrice, divento “Manupuma” quando, a un seminario sul metodo Strasberg mi viene chiesto di identificarmi con un animale.

Cosa provi quando fai un concerto?

Ho fatto diversi concerti in piccole realtà, il pubblico era molto vicino a me per cui percepivo la loro energia e sentivo quasi il loro respiro ed è ancora più difficile ma stimolante. Si crea una sinergia tra me e chi ascolta.

Attrice di teatro. Come ricordi i tuoi inizi e quali le emozioni che lascia un palco di teatro?

Io ero iscritta in accademia al corso di scenografia però intrattenevo tutti cantando perché quella è la mia passione. Ho iniziato in una compagnia Milanese, sono stata seguita da Noira Gonzalez un’attrice che mi a affiancato e formato, soprattutto mi ha aiutato nel gestire la voce meno sul corpo che purtroppo sono una frana. (Ride) Sono stata seguita da lei 3 o 4 anni poi purtroppo non ho potuto continuare perché aimé non si può vivere di teatro e tornando a Milano mi sono ritrovata in una realtà totalmente diversa, Ho iniziato con la musica scrivendo un jingle per una pubblicità, mi sono mantenuta per molti anni facendo jingle però è diverso che cantare che è la mia passione. Ho lavorato con Michele Ranauro per 12 anni, è un grande pianista jazz abbiamo scritto delle canzoni che poi sono arrivate a delle majors ed è uscito il primo album del 2014. Poi purtroppo la musica ha delle dinamiche molto particolari, io rispetto l’etica dell’arte dell’artista a volte alcune case discografiche no. C’è stato anche un periodo in cui mi sono chiesta se andare avanti con la musica o no ma poi in quel momento ho avuto la necessità di fare un secondo album che mi sono autoprodotta, uscirà ad Ottobre, vedremo come andrà. Con Arisa ci è venuta l’illuminazione di far uscire il singolo Nucleare proprio in questi giorni.

Come nasce Nucleare?

Il brano doveva essere già nel mio disco, è stato scritto con Michele Ranauro. Io e Arisa ci conosciamo da moltissimo tempo, io la stimo e ha una voce meravigliosa e unica, ci siamo poi riviste diverse volte, lei è andata avanti con la sua carriera io mi sono fermata con i miei lavori e a lavorare su questo album. Ho pensato di mandare delle cose dell’album a lei per fargliele ascoltare e se potevano interessarle. La cosa e stata magica siamo entrate in studio e abbiamo fatto insieme il duetto di Nucleare senza dividerci le parti, c’è stato un’abbraccio tra anime; nel ritornello non ci sono state parti decise tra me e lei. A un certo punto nel periodo del lockdown per il covid leggo un articolo su People America in cui veniva pubblicata una classifica di album con contenuti malinconici, a quel punto ho fatto una riflessione e ho pensato che dobbiamo empatizzare con le parole quando siamo tristi perché non è detto che portino piu tristezza magari ci confortano di più. È strano il nostro inconscio, a quel punto ho chiamato Arisa e le ho detto che dovevamo fare qualcosa per le persone che soffrono e casualmente in quel momento Arisa stava lavorando a un progetto per la fondazione Rava sui bambini e c’è una frase nel ritornello che sembrava proprio scritto per questo A volte scrivi i pezzi quando sei ispirato e a un certo punto quando meno te lo aspetti questi testi possono venir fuori nel momento giusto, se l’avessimo scritto apposta sicuramente non veniva la canzone giusta come in questo caso. Michele Ranauro ha creato dei bellissimi arrangiamenti con il piano, è un azzardo fare uscire un pezzo piano e voce secondo me però poi è il pubblico che sceglie.

La quarantena è stata per molti motivo di progettazione e per altri il dolce far niente. Per Manupuma?

Io inizialmente quando hanno chiuso l’Italia mi sembrava tutto surreale e incredibile, quasi non ci credevo, ti devo dire la verità, purtroppo ho perso anche una zia a cui tenevo molto, lei era a Barcellona a trovare mia cugina. La cosa più dolorosa è che l’ha potuta salutare solo attraverso un vetro, forse proprio da quel dolore mi ha convinto ancora di più che Nucleare aveva un senso in quel momento e ho capito nel mio cuore che l’ho dedicata a lei, ancora non ci credo a quello che è successo e a tutto quello che ho passato ma questa canzone posso dire che è dedicata al cerchio della vita e al circolo delle anime, quindi chi se ne va poi torna in qualche modo io l’ho vista così, mi sono fatta tanti pensieri nella testa. Mia zia è andata via in quel modo brutto ma è ritornata tramite la canzone Nucleare anche se è nata due anni fa evidentemente dentro di me la sentivo mia come canzone però doveva uscire solo in questo momento.

In quanto donna hai trovato difficoltà in questo mondo?

Molta perché purtroppo ci sono delle dinamiche che io non condivido sia sul fisico sia sull’età, secondo me siamo molto indietro su questo argomento infatti è uscito un mio pezzo che si intitolata “Petra” è un incoraggiamento a tutte le donne, nel video compare questa mia amica a cui ho dedicato la canzone, è una ragazza curvy. Non c’entra niente la bellezza canonica che tutti impongono, quello è solo un problema che si pongono le persone e anche nel mondo discografico esiste. Secondo me se la canzone piace non c’è bisogno di chiedere la taglia o l’età dell’artista, sappiamo perfettamente che le persone non si fanno questi problemi ma purtroppo le case discografiche a volte si. Ma se tu guardi il mondo discografico inglese quando sale sul palco Beth Ditto dei Gossip, lei è tranquillamente in mutande e reggiseno e sicuramente non è una silfide e il pubblico impazzisce. Questo ci fa capire che è un problema molto italiano perché all’estero questo problema non esiste o se esiste in quantità minore.

Ma se tu dovessi tornare indietro con la memoria cosa augureresti a quella bambina che vuole questo mestiere quale è il tuo consiglio?

Il mio consiglio è di essere meno ingenua, di avere chiaro in testa quello che si vuole fare e di non scendere mai a compromessi perché se poi accetti compromessi che non ti vanno bene ti fai veramente del male.

L’album hai già detto che uscirà in autunno, puoi anticiparci il titolo?

Si, uscirà in autunno e si intitolerà Cuore leggero

Grazie per questa chiacchierata e noi di M Social Magazine ti seguiremo!

Luana Grandi

Appassionata di musica di viaggi del buon cibo, soprattutto sushi, amante degli animali