“Non si sa chi vincerà. Vivendo lo saprò” (Nadia Toffa)
Come nei film in cui si vede l’attrice o l’attore strappare più e più volte una lettera perché indecisi sul cosa scrivere al proprio amato o all’amata, cosi è stato per me nel costruire il mio articolo per omaggiare Nadia.
La penna, la penna si bloccava e non riuscivo a scrivere di Nadia donna in carriera, giornalista, scrittrice e conduttrice de Le Iene.
Come si può scrivere o come si fa a scrivere di una donna che all’apice del successo (e che a soli 40 anni), inizia a combattere una malattia che il più delle volte non ci lascia.
Come poter spiegare senza rabbia e con professionalità giornalistica che il più delle volte la vita ci riserva (e in questo caso a Nadia le ha riservato) un tiro mancino?!. Come si fa?
Cosi senza troppi preamboli, ho deciso di omaggiare Nadia Toffa attraverso i fatti che la ricordano e attraverso le sue splendide parole che sicuramente saranno più adeguate delle mie.
Nel 2015 Nadia riceve una promozione arrivando a condurre il programma Le Iene. Ma il 2 Dicembre 2017, un malore la colpisce in un albergo di Trieste. Qualche mese dopo Nadia racconterà in tv della sua malattia.
“All’inizio”, raccontava Nadia, “All’inizio mi chiedevo perché proprio a me?. Poi dopo mesi, ho trasformato questa domanda in perché non a me? E’ il mio dolore e me lo devo portare. E’ una sfida che posso magari non vincere ma devo combatterla mettendocela tutta.”
Molti hanno criticato il suo atteggiamento. Haters da ogni dove invadevano i social con insulti e cattiverie gratuite nei suoi confronti, tanto che Nadia diceva: “Ognuno è libero di gestire come vuole la propria sofferenza.”
Cosi il 9 Ottobre del 2018 usciva in tutte le edicole il suo libro: “Fiorire d’inverno.” Un libro simbolo di speranza e con un messaggio ben preciso, ovvero di trovare forza e coraggio contro: “la sfida più difficile della mia vita”, come lei stesso scriveva.
Ma il 13 Agosto 2019 Nadia mori. D’istinto verrebbe da pensare che anche questa volta il male abbia vinto, ma i suoi colleghi, non sarebbero d’accordo con me, perché il giorno della sua scomparsa, in un post ufficiale delle Iene, si leggeva: “Forse qualcuno potrebbe dire che hai perso, ma chi ha vissuto come te, non perde mai.”
Davide Parenti (autore delle Iene), dichiarò durante il funerale: “Vi prego è un momento difficile.” Alla domanda: “E’come aver perso una figlia”, lui rispose: “Si è molto dura”.
Durante la veglia funebre un uomo scrisse sul libro firme: “Brilla in alto dolce guerriera”. Allora accodandomi al pensiero di quest’uomo voglio solo dire che Nadia è stata una guerriera per come ha affrontato la malattia. Ma la guerriera io l’ho vista invece nel nascondere il suo dolore preoccupandosi della sua famiglia e del suo amato pubblico. La forza di nascondere un dolore dietro a un bellissimo sorriso e dietro due occhi colmi di speranza, è li che io ho visto la sua forza e la guerriera che tutti noi oggi vogliamo ricordare.
L’appuntamento TV è per il 13 Agosto alle 21:30 su Italia 1 con l’omaggio delle Iene con “Le Iene per Nadia”…
“Non bisogna vergognarsi di guardarlo in faccia e chiamarlo per nome il bastardo.”(Nadia Toffa).