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Giovanni Esposito si racconta dal set di “Guardami così” con Serena Autieri a “Benvenuti in casa Esposito” con Siani | INTERVISTA

“Ogni giorno che lavoro e mi nutro del mio lavoro riscopro una bellezza genuina. Se riuscissimo ad aprire i nostri sensi (e non mi riferisco solo alla vista), potremmo godere della bellezza che ci circonda, arricchendo cosi le nostre anime e la nostra vita.”

Queste le parole dell’attore di Cinema e Teatro: Giovanni Esposito, che si è raccontato a noi di M Social Magazine in una bellissima intervista, ripercorrendo insieme i punti più salienti della sua vita.
Attualmente impegnato sul set del Film “Guardami così” (diretto da Adriano Morelli), Giovanni veste i panni di un non vedente, affiancato dalla moglie (anche lei con lo stesso deficit) interpretata dalla bellissima Serena Autieri. A guidarli in questo viaggio alla scoperta della bellezza e dei sensi, la figlia interpretata da Ludovica Nasti, che sicuramente ricorderete per il bellissimo ruolo affidatogli nel film in Rai: “L’ amica geniale”.



“Con Serena ci conosciamo da tanti anni” spiega Giovanni, poi continua: “Le voglio un bene dell’anima, è una persona fantastica”. Riferendosi a Ludovica dice: “È una ragazza con sani principi e una professionalità mai vista prima.”
Ritornando al suo ruolo di non vedente racconta: “Una sfida con me stesso, perché non ho mai interpretato un ruolo cosi lontano da me. All’inizio studiavo i movimenti di un non vedente, poi ho capito che dovevo puntare all’ emotività…”
Ecco a voi la nostra chiacchierata. Buona Lettura.

Senza svelare troppo, cosa puoi raccontarci del film “Guardami Cosi”.

È una storia di grande tenerezza dove si cerca di raccontare che la bellezza è a disposizione di tutti. Anche di chi non ha lo strumento primario per poterla godere come in questo caso è la vista. Aprendo  i nostri sensi nel migliore dei modi(e in questo momento storico bisognerebbe farlo un po’di più), si può godere della bellezza e arricchire l’anima e le nostre vite.

Quali le difficcoltá di un set che nasce nel periodo del Covid-19?

È un periodo complicatissimo, ma credo lo sia un po’per tutti, ma gli attori in particolare sentono ancora di più questa responsabilità perché se ti ammali o in questo periodo risulti positivo fermi una trouppe enorme di 100 persone e quindi crei un danno economico. Siamo testati tutti le mattine con tamponi ed altro e sappiamo che quello è lo strumento più adatto per cercare di tenerti sotto controllo. Ovviamente quando sono sul set cerco sempre di stare il più possibile a casa.

Aproposito di casa, come ti sei trovato con la tua “Famiglia”sul set?
(Sorride) Una famiglia meravigliosa. La figlia l’ho conosciuta adesso ed è veramente una ragazza meravigliosa con dei principi solidissimi e una professionalità mai vista prima e capisci che poi è una ragazza che studia quello che va a fare, che non è scontato.
Con Serena ovviamente ci conosciamo da tanti anni e le voglio un bene dell’anima e’ una persona fantastica, per cui ritrovarsi ogni volta è una festa.

Ritornando al tuo ruolo, mi chiedevo e ti chiedo: “Com’è interpretare un non vedente”?

Un ruolo particolare, la sfida e’ stata quella di interpretare un ruolo mai fatto prima. All’inizio ho cercato di capire e studiare i movimenti di un non vedente. Poi invece ho capito che dovevo puntare all’emotivitá e cercare di capire come sviluppare gli altri sensi. Ho voluto sopratutto mettere l’accento sulla serenità di chi (nonostante il deficit) vive una vita diversa ma serena.

Nella trama del film si legge: “Si può cogliere la bellezza senza vederla”? Giovanni è riuscito a trovarla nella sua vita o nel suo lavoro?

Si ci sono riuscito sin da subito. Se penso che questo non era il lavoro che avevo scelto per me all’inizio ed è venuto tutto cosi velocemente che ancora non ci credo. Non era il lavoro che avevo preventivato per me. Tutto è nato da mio padre spinto anche un po’ da lui, cosa che non succede mai.

Teatro Cinema e Tv, chi riesce a rubare il cuore di Giovanni?

Senza dubbio il cinema, mi piace andare la mattina sul set , e scegliere cosi di parteciare a questa magia ogni volta, perché è un lavoro fatto anche da chi non si vede, e’ un lavoro sinergico. Ovviamente il Teatro ce l’ho nel cuore lo faccio da sempre e non potrei non farlo perché è una palestra continua.

Se con la bellissima Serena Autieri vi conoscete da tempo, come arrivi a conoscere Alessandro Siani?

Non so spiegarti quando e come ci siamo conosciuti (sorride), perché ho l’impressione di conoscerlo da sempre. Quando mi chiamó per il film “Si accettano miracoli”, mi disse: “adesso non hai più scuse te lo sto dicendo un anno prima e con largo anticipo.” Ogni volta che mi chiamava ero sempre impegnato in altri set. Con lui mi trovo benissimo ed è un rapporto d’amicizia. Adesso abbiamo fatto “Benvenuti in casa Esposito”, un film in cui sono il protagonista e tutto nasce da una sua idea. Si è creata una sinergia con i produttori bella e ne è venuto fuori una commedia bellissima.

Il cinema ci dà l’opportunità di viaggiare nel tempo e con la fantasia. Se si potesse tornare indietro quale sarebbe il tuo consiglio al Giovanni che muove i primi passi in questo mondo? e al Giovanni che sarai?

Bella domanda (sorride). Gli direi di scegliere anche puntando in alto. Nella mia vita ho fatto tante scelte dolorose sia economicamente che lavorativamente. Ma ad oggi sono contento di averle fatte. A Giovanni del futuro consiglierei di non smettere mai di studiare.

Mettendo da parte l’artista, Giovanni chi è? Ma sopratutto da amante del cinema un giorno ti vedremo definitivamente sulla “sedia da regista”, giusto che hai già dato modo di farci vedere quanto sei bravo?

Non se ne parla proprio, non potrei mai sedermi definitivamente, amo troppo fare l’attore. Per quanto riguarda Giovanni, è uno che mi piacerebbe frequantare, insomma esiste un’entità anche senza questo lavoro.

Prima di salutarti volevo chiederti: “Il tuo essere napoletano quanto ha ispirato o influito sui tuoi personaggi?

Ispirato sicuramente anche perché è un qualcosa che ti porti dentro. Napoli ha una forte identità equindi se sei di Napoli, sei prima napoletano e poi italiano.


Foto di Katia Russo per “Guardami Così”

Rosa Spampanato

Rosa Spampanato anni 38. Amante della scrittura. Articolista per M Social Magazine Articolista per il Quotidiano LaSicila Collaboratrice per il Magazine Cherrypress Collaboratrice per la Testata Giornalistica VanityClass Sezioni di Riferimento Cinema TV Musica