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Il vaccino COVID-19, questione di fiducia! | Dr. Andrea Di Ruvo

Oggi si sente molto parlare di vaccini e vaccinazioni come atto sanitario diventato popolare soprattutto per contrastare la sindrome data dall’agente patogeno virale Sars-CoV 2 responsabile della pandemia che ha messo in scacco tutto il nostro pianeta nell’ultimo anno.

La psicologia si è occupata, ormai da molto tempo, delle vaccinazioni, certamente non dal punto di vista biologico-sanitario, ma proprio perché, come ogni atto sanitario, possono attivare due tipi di risorse nella nostra mente.

La prima risorsa che viene attivata è senza dubbio di tipo cognitivo: ognuno di noi, come unico responsabile della propria salute, vuole capire ciò che viene fatto sul proprio corpo. Comprendere gli atti sanitari, i loro scopi e i meccanismi di azione è certamente una spinta positiva e molto potente per poter aumentare la compliance ad uno specifico trattamento. Proviamo a pensare a una terapia o un trattamento che ci sono stati prescritti: sapere come agiscono i farmaci che ci sono stati dati o conoscere le motivazioni che hanno spinto a prescrivere quel determinato trattamento fanno sì che noi aderiamo con più attenzione alla terapia e possiamo essere più accondiscendenti al trattamento.

A volte le risorse cognitive della nostra mente non sempre funzionano nel modo più appropriato e possiamo incorrere in alcuni errori detti bias cognitivi. Questi errori di percezione e di elaborazione delle percezioni ci fanno agire di istinto, senza sapere bene perché agiamo così e sono stati selezionati dalla natura per aumentare la velocità di risposta della nostra mente, così come hanno dimostrato Kahneman e i suoi collaboratori nel 2002.

Nonostante ciò, voler capire come funziona un determinato farmaco o trattamento sanitario è, perciò, una cosa legittima e positiva. Quindi, in ultima analisi, l’aspetto cognitivo che attiviamo davanti ad un trattamento sanitario aumenta la nostra motivazione alla adesione a quella terapia.

La seconda risorsa che viene messa in atto davanti ad un atto sanitario è di tipo emotivo: ogni trattamento, ed in modo particolare un trattamento nuovo, suscita nella nostra mente delle emozioni positive e negative. L’aspetto emotivo è sicuramente molto importante e non è da trascurare perché le emozioni sono una spinta molto forte, spesso più potente della nostra cognizione. Proviamo a pensare, ad esempio, a quando ci sentiamo innamorati o arrabbiati con qualcuno.

Le emozioni vanno certamente riconosciute e accolte, ma non dobbiamo diventarne schiavi. Anche le emozioni che proviamo, similmente ai nostri pensieri, possono trarci in errore e non sempre ci aiutano a stare bene. Le emozioni, infatti, così come i pensieri possono essere cambiate e modulate per diventare più adattive. I nostri sentimenti, in pratica, ci aiutano ad essere e a diventare le persone che scegliamo di essere. Nulla è predeterminato!

Per questo voglio lasciarti un semplice esercizio: guardati allo specchio, negli occhi, e prova a dirti: “io scelgo di provare …” e al posto dei puntini metti l’emozione positiva che ti può aiutare di più in quella particolare situazione che stai vivendo.

Tornando al vaccino per il covid-19 se da un lato ci si sente al sicuro per l’avvento di questo vaccino, è il vaccino stesso a suscitare una forma di paura e a sollevare delle emozioni non proprio positive per le nostre vite.

Davanti a queste emozioni contrastanti e che possono causare confusione credo sia importante accogliere il trattamento sanitario che ci viene proposto con grande fiducia. Ed è proprio la fiducia l’emozione che possiamo scegliere di provare in questo periodo: fiducia nelle nostre capacità di uscire da questo periodo cosìparticolare e difficile, fiducia nella scienza che ci permetterà dirisolvere questa grave pandemia, fiducia nelle nostre emozioni e nei nostri pensieri che consentono di diventare le persone che scegliamo di essere!

Proprio per questi motivi auspico che la comunicazione inerente questo vaccino e tutti gli altri trattamenti sanitari sia una comunicazione chiara che susciti sicurezza e fiducia nelle persone e permetta a tutti noi di non abbassare la guardia, ma di continuare un processo di cambiamento che ci porti a risolvere la difficile situazione sanitaria e sociale che stiamo affrontando.

Dr. Andrea Di Ruvo

Psicologo, psicoterapeuta, ipnotista, formatore. Seguimi su instagram: @andrea_di_ruvo andrea.diruvo@accademiaformazionecrescita.it