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Una bella chiacchierata con Charlie Gnocchi che si racconta e ci racconta il suo “GnocuzzaShow” con l’amico Michele Cucuzza | INTERVISTA

“Carlo è un ragazzo che ama divertirsi e anche se si rende conto che la quotidianità è sempre faticosa(ma lo è per tutti noi), ci mette sempre un po’ di ottimismo e di autoironia”.

Inizia così la chiacchierata con Carlo Ghiozzi in arte Charlie Gnocchi. Nome d’arte che(come lui stesso ci racconta), nasce dall’unione artistica con il fratello Gene Gnocchi.

“Io e mio fratello Gene, ci siamo dati questo nome d’arte circa 35 anni fa”, racconta Charlie, “E’ il nome che usavamo quando facevamo gli spettacoli in giro per l’Italia come complessino musicale.”

Laureatosi in legge e praticata l’avvocatura, Carlo capisce che la strada che desiderava percorrere era ben diversa dalla vita che il mondo del diritto(cosi austero e rigoroso), impone.

“Mi piaceva e piace far ridere”, spiega Charlie, “Sono molto creativo, soprattutto su ciò che può far ridere le persone”.

Così raggiunto telefonicamente, abbiamo chiacchierato di Charlie, di Carlo e del “GnocuzzaShow”. Molti di voi magari non sono a conoscenza di cosa sia, ma il GnocuzzaShow è il format online nato durante il lockdown dall’unione di Charlie Gnocchi e lo stimatissimo giornalista(e conduttore tv) Michele Cucuzza. Format in cui si dà spazio a tutti coloro che hanno voglia di “metterci la faccia”. A tal proposito Cucuzza racconta:

Sono molto legato a Charlie”, spiega Cucuzza, “Il GnocuzzaShow è una sua bellissima idea,un format divertente ed intelligente e tutt’altro che banale. Dove chi partecipa fornisce anche uno spaccato dell’ Italia.”

credit: Cosimo Stassano

Charlie Gnocchi e Michele Cucuzza si uniscono dando vita al format online “GnocuzzaShow”. Format in cui chiunque voglia raccontarsi o mettersi in gioco è il benvenuto. Come nasce il tutto?

Noi artisti in questo periodo non possiamo fare spettacoli, non possiamo andare in giro, e abbiamo trovato un modo per continuare a comunicare con il pubblico. Sia io che Michele, nei nostri rispettivi ambiti(lui più legato alla televisione, io più alla radio), siamo dell’idea che l’intrattenimento arrivi dalle persone. Persone che hanno voglia di raccontare storie semplici della nostra Italia. Entrambi poi amiamo ascoltare la gente nella loro semplicità quotidiana. Ovviamente ci piacciono anche i nostri colleghi artisti, però siamo convinti che ognuno di noi abbia sempre un qualcosa da comunicare. E se il distanziamento sociale ci ha allontanati fisicamente, il web ci ha uniti attraverso queste dirette online, accrescendo questa nostra voglia di comunicare e raccontare.

Quindi ci siamo riscoperti tutti social, mettendo così da parte la cara e vecchia TV, per spostarci su Instagram , per seguire le dirette del GnocuzzaShow?

Il nostro pubblico pian piano è cresciuto, e ora ci vuole bene. Il format è diventato un appuntamento fisso, sia da parte di chi partecipa entrando in diretta, sia di quelli che guardano solamente. Siamo partiti con una ventina di persone e alla fine portiamo a casa un migliaio di visualizzazioni che non sono poche.

Lei è in Radio da tanti anni e attualmente è possibile seguirla su RTL102,5, nel programma “No Problem W L’Italia”, in compagnia di Alessandro Greco e Valeria Graci. Quello che mi chiedevo e le chiedo: “Come descriverebbe gli italiani e a questo punto anche l’Italia, attraverso i racconti che arrivano dai vostri ascoltatori?

Gli italiani che vedo io, sono molto più complessi di quanto ci vogliono raccontare. Non sono dei pecoroni, sono molto individualisti e tengono alla famiglia. Personalmente amo molto il provincialismo italiano e girando molte province ho amato e amo il loro stile di vita individualista e legato a quella provincia. Se anche tu come mai hai girato l’Italia, non puoi non amare questo aspetto , che non è sano, è sanissimo e deve essere mantenuto.

Lo scrittore Fabrizio Caramagna, sostiene che:”L’arte è l’incontro inatteso di forme spazi e colori che prima si ignoravano.” Quindi Carlo da uomo e artista poliedrico, ricorda quando è avvenuto il suo primo incontro con il mondo dell’arte?

Sono laureato in legge e ho praticato l’avvocatura, però mi piaceva divertirmi e far ridere. Mi piace tutto ciò che è comico ed essendo io un tipo creativo(soprattutto su ciò che fa ridere la gente), mi sono inventato il lavoro di intrattenitore, dove l’intrattenimento avviene attraverso una canzone, una battuta comica e anche vestire i panni da presentatore. E mi basto, da solo mi basto perché ho una piccola attività artigianale che brevetta idee come quest’ultima del GnocuzzaShow.

Sbirciando nella sua biografia si legge: “Charlie Gnocchi, una delle voci più udite della radiofonia italiana. Scrittore, pittore e conduttore di programmi tv. Ma mi chiedevo: “Charlie una volta tolti i panni di Gnocchi, come e cosa racconterebbe di Carlo? O l’uno non esclude l’altro?

Siamo tutti un po’ tormentati dalla natura del personaggio che dobbiamo allestire quando poi usciamo di casa. Quindi cara Rosa, quando usciamo ci dobbiamo mettere una maschera per entrare in società. Da qualche anno sono Charlie Gnocchi, uno che fa il creativo, il comico e così via dicendo, quindi quando sono per strada mi ritrovo a pensare: “Ma faccio il personaggio o sono me stesso?” Sai la vera difficoltà, il vero dramma della vita è essere se stessi e avere qualcosa da raccontare. E quindi se ti dovessi raccontare di Carlo, ti direi che ha avuto tante esperienze sia a livello professionale che personale. Carlo è quel tizio che ha lasciato il paesello, ha deciso di trasferirsi in una città dove non ha parenti. Si è sempre messo in gioco e in questo ha avuto fortuna perché ha trovato chi volesse giocare con lui.

Un’ immagine questa che racconta uno spaccato importante della sua realtà. Realtà che in parte è raccontata nel suo libro: “MammaMoka”. Libro omaggio a tutte le mamme “vere influencer di tutti noi”, come lei stesso racconta. Ci spieghi meglio.

In questo periodo storico di influencer e di Like, la mamma è la migliore influencer di tutti noi, perché inevitabilmente siamo caratterizzati dal ricordo di quello che ci dicevano i nostri genitori. Quindi ho voluto fare un omaggio a tutte le mamme rappresentate anche dalla figura della moka. Una sorta di mamma anche lei. Se tu osservi meglio la figura della moka, ha un aspetto che ricorda le sembianze femminili, con i fianchi stretti e una specie di gonnellina. Quindi ho cercato(se cosi si puo dire), di dargli un significato un po’ antropologico.

Un rimando quindi a uno spaccato di vita quotidiana che forse non esiste più, dove la moka simboleggia un atto d’amore?

Brava Rosa, infatti quando vivevo con mia nonna e frequentavo l’università, lei mi preparava sempre il caffè prima di ogni esame. Il gesto e la preparazione che si celava dietro a un semplice caffè, era simbolo di un amore pazzesco. Nel mio libro io parto proprio da quel ricordo li.

Alex Britti nel 2005 scrisse la colonna sonora per la serie tv (prodotta da Maurizio Costanzo) “Grandi Domani”. In una strofa del brano si legge: “Lotto contro tutti per qualcosa di importante. Da piccolo ho sognato che diventerò cantante.” Carlo Ghiozzi ha mai lottato per un sogno? E se si…chi ha vinto?

Bella domanda…e posso dirti che ho lottato per un sogno. L’ho realizzato e ho vinto io. Ciò vuol dire che i sogni si possono realizzare.

Rosa Spampanato

Rosa Spampanato anni 38. Amante della scrittura. Articolista per M Social Magazine Articolista per il Quotidiano LaSicila Collaboratrice per il Magazine Cherrypress Collaboratrice per la Testata Giornalistica VanityClass Sezioni di Riferimento Cinema TV Musica

Un pensiero su “Una bella chiacchierata con Charlie Gnocchi che si racconta e ci racconta il suo “GnocuzzaShow” con l’amico Michele Cucuzza | INTERVISTA

  • L arte e sempre arte in qualsiasi modo la si esprima. Anche un articolo ben scritto e arte . Complimenti a te e i tuoi protagonisti !

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