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Aiello presenta “Ora”: “bisogna liberarsi dal sesso ibuprofene”| CONFERENZA STAMPA

Colori, parole e tanta emozione: Aiello ha deciso di raccontare alla stampa questa mattina, venerdì 19 febbraio 2021, il suo prossimo progetto artistico “Meridionale”, contenente la hit in concorso alla 71° edizione del Festival di Sanremo “Ora”, attraverso testimonianze di colleghi, clip di alcuni pezzi e commenti rivolti essenzialmente verso la sua poetica musicale, fra contaminazione e condivisione. Un progetto – il cui pre-save è già disponibile da domani e vedrà la luce nella settimana successiva al Festival, venerdì 12 marzo – che funge da collante fra fatica e conferme, da una lunga gestazione che punta a confermare le sue particolarità artistiche che lo rendono un cantante “diverso”. Ma da cosa? “Per me essere diverso e scomposto – come il titolo della canzone manifesto nell’album (ndr) – non è mai stato un’offesa, perché sono sempre stato per lo stream, per la fluidità di ogni cosa”. Ed è questo che lo rende orgoglioso anche della sua terra meridionale, a tal punto da rendere la Calabria un punto nevralgico del disco, divisa fra la sua spigolosità e la sua bellezza e generosità interminabile: “la carnalità e la passionalità sono quelle caratteristiche meridionali che mi son sempre servite per affrontare la vita e che mi rendono orgoglioso”.

Ne deriva, infatti una scelta di azioni impulsive che necessitano di schiaffi e di abbracci, come quel “sesso ibuprofene” che può essere tossico o curativo, ma tale da renderci narcotizzati fino ad una presa di coscienza, come accade col brano sanremese “Ora”. “Ad un certo punto del brano – ammette il cantautore di Arsenico – urlo di essere stato uno s******o ed è una scelta non scontata. Di fronte a tutti quelli che danno sempre le colpe agli altri, bisogna talvolta prendersi la responsabilità dei propri errori e andare avanti”. E ciò è avvenuto proprio nel primo lockdown, quando Aiello ha iniziato a scrivere questo testo senza pensare minimamente al Festival: “quel posto l’ho sempre vissuto da fan, spettatore e non l’ho visto come tappa forzata, ma con questo periodo storico ha acquisito ancor di più una cassa di risonanza necessaria per gli artisti”. Ma com’è stato l’impatto e quali son le sue motivazioni? “Non me lo aspettavo così complesso, ci si sente come un pacco Amazon senza contatti esterni a causa del Covid, ma sento di voler dare tanto come fa ad esempio la commuovente orchestra che mi segue da settimane e di dover conquistare tutti, a differenza di quell’atmosfera tesa ma pur sempre protetta dei propri live”. Non ha dubbi, insomma, Aiello su quella ampiezza eterogenea del pubblico che potrebbe non far arrivare a tutti questo suo pezzo coerente col suo stile contaminato , ma l’obiettivo resta sempre quello di farsi conoscere, senza guardare troppo alla classifica finale: “Dove mi vedo? Ultimo, come Vasco (ride, ndr). Battute a parte, se mi vedessi vincitore peccherei di grosse aspettative e di presunzione rispetto ai grandi cantanti coi quali concorro, quindi a me andrebbe bene pure arrivare ultimo ma avere poi i live pieni”.

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