Ermal Meta: Un Viaggio di Invisibilità a Tribù Urbana | Presentazione del Nuovo Album

Ermal Meta: Un Viaggio di Invisibilità a Tribù Urbana | Presentazione del Nuovo Album

Per anni mi sono sentito invisibile, e lo ero. Questa stessa sensazione mi ha spinto a intraprendere la carriera di cantautore indipendente. Ho assistito, impotente, a colleghi che si appropriavano delle mie canzoni, spiegando la loro genesi senza conoscerne la vera storia. Solo io sapevo il perché e il come. Questo mi provocava profonda tristezza. Poi, ho deciso di cambiare. “Tribù Urbana”, il mio nuovo album di undici inediti, già disponibile in pre-ordine, è il risultato. Il singolo “Un milione di cose da dirti”, in gara al 71° Festival di Sanremo, ne è un esempio. Ho immaginato di scrivere questo album per un pubblico che ascolta i miei concerti, evitando di limitarmi a un genere specifico. Ho voluto racchiudere in esso tutte le mie emozioni, sperimentando con diverse sonorità. “Un milione di cose da dirti”, nata tre anni fa, in un periodo difficile della mia carriera solista, è una canzone d’amore scritta durante un blocco emotivo. In dieci minuti, ho scritto un testo che descrive un amore “verticale”, un sentimento in evoluzione, senza un finale prestabilito, libero da interpretazioni predeterminate. Un’esperienza completamente diversa dalla semplicità delle favole con lieto fine. Tornare sul palco dell’Ariston, dopo il trionfo del 2018 con “Non mi avete fatto niente”, cantata con Fabrizio Moro e presentata all’Eurovision Song Contest a Lisbona, e il podio del 2017 con “Vietato Morire” (vincitore anche del Premio della Critica Mia Martini e del Premio per la miglior cover), non è fonte di aspettative. Partecipo perché il palcoscenico di Sanremo è l’unico che attualmente mi consente di esibirmi dal vivo; un’esperienza che desidero intensamente. Il 4 marzo interpreterò “Caruso” di Lucio Dalla, accompagnato dalla Napoli Mandolin Orchestra. Ho scelto questo brano proprio perché tutti me lo sconsigliavano: mi piace sfidare me stesso. Il mio rapporto con la musica napoletana non è formativo, ma sento un forte legame con Napoli: la prima volta che l’ho visitata, mi sono sentito a casa. Il titolo “Tribù Urbana” riflette l’anima che unisce le canzoni dell’album: un’entità invisibile ma presente, come la musica stessa. Cantare in un teatro vuoto, a Sanremo, sarà strano, ma la mia solidarietà va ad Amadeus e Fiorello, che dovranno condurre un festival senza pubblico. Il mio obiettivo è solo quello di emozionare il pubblico con la mia musica, come spero di riuscire a fare. Qualcuno una volta mi disse: “Resta invisibile, perché chi è invisibile può volare”.