Il Silenzio Rotto: Un Anno Dopo

Cari amici, comincio con una confessione: sono esausto. Da dodici mesi assisto inerme a un fiume di articoli che travisano la mia persona e la mia arte, senza mai poter replicare. Comprendo appieno il valore della libertà di espressione, un diritto fondamentale che onoro profondamente. Tuttavia, quando i critici musicali sfruttano un episodio di oltre un anno fa per dileggiarmi, si supera il limite del commento superficiale, invadendo la sfera personale. Sono qui al Festival per discutere di musica, il mio lavoro. So che questo è un momento complicato per tutti, e creare un album richiede impegno e delicatezza, oggi più che mai. Mi rammarica che l’attenzione non sia focalizzata su questo aspetto, ma si preferisca continuare a speculare sulla mia assenza. Sono presente, sia io che Bugo; non ci siamo mai ritirati. Ci siamo semplicemente distanziati dalla follia e dalle logiche opportunistiche. Forse questo non genera titoli sensazionalistici né clic, ma questa è la verità. Non sono il cantante più dotato tecnicamente, ma certamente sono tra i più sinceri. Bugo è qui.