La psicologia del fraintendimento: comprensione e prevenzione

Hai mai provato la frustrazione di un messaggio travisato, di un’idea incompresa? Sperimentare un fraintendimento, sia come mittente che come ricevente, è un’esperienza universale. Ma cosa si cela dietro questo fenomeno comunicativo? Come possiamo mitigare le conseguenze negative di una comunicazione fallimentare? La definizione di “fraintendimento” come “errore nell’interpretazione di parole, frasi, gesti o comportamenti” semplifica eccessivamente la questione. Essa attribuisce la responsabilità unicamente al ricevente, trascurando il ruolo attivo dell’emittente. La chiarezza del messaggio, infatti, è una responsabilità primaria di chi lo formula. Come affermò Virginia Satir, “il messaggio inviato non è sempre quello ricevuto”. La comunicazione, verbale o scritta, è un processo complesso, che intreccia abilità cognitive, emotive ed espressive. Come garantire, dunque, una trasmissione efficace del nostro messaggio? Ecco alcuni accorgimenti: 1) Adattare il linguaggio al contesto e all’interlocutore; 2) Essere concisi e diretti; 3) Verificare la comprensione del messaggio. Inoltre, ogni comunicazione rivela aspetti della nostra personalità. Possiamo quindi scegliere consapevolmente quali tratti mostrare. Desideriamo trasmettere rabbia o disponibilità all’ascolto? Le conseguenze delle nostre scelte comunicative plasmano le nostre relazioni e la nostra felicità. Per migliorare ulteriormente la chiarezza, aggiungiamo una quarta regola: esprimere apertamente le proprie emozioni usando frasi come “Io provo…” o “Io mi sento…”. L’uso del pronome “io” focalizza l’attenzione sul vissuto personale, evitando ambiguità e favorendo l’empatia. Imparare a comunicare efficacemente significa imparare a relazionarsi, promuovendo relazioni più appaganti e aumentando la propria serenità.