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Il fraintendimento e le sue dinamiche psicologiche | Dr. Andrea Di Ruvo

Ti è mai capitato di dire delle cose e di ricevere una risposta del tutto scollegata al messaggio che tu volevi mandare? In pratica, ti è mai capitato di sentirti frainteso?

Credo che il fraintendimento sia un’esperienza che sia capitato a tutti di vivere, sia come ruolo attivo nel fraintendere, che come ruolo passivo nell’essere frainteso.

Cos’è il fraintendimento? Come possiamo prevenire le conseguenze spiacevoli derivate dal fraintendimento stesso?

Nel dizionario della lingua italiana alla voce “fraintendimento” troviamo: “Errore dovuto alla scorretta interpretazione di una parola, di una frase, di un gesto, di un comportamento”. 

Questa definizione sottende, però, un piccolo tranello psicologico: pare, infatti, che il fraintendimento sia una responsabilità solo di chi interpreta un messaggio, cioè solo di chi ascolta. Sappiamo bene che ciò non è vero! La responsabilità di far comprendere ciò che diciamo è solo nostra ed è nostra la possibilità di esprimerci in modo diverso con persone diverse, per far sì che il messaggio che vogliamo mandare arrivi in modo corretto al nostro interlocutore.

Diceva Virginia Satir: “il messaggio inviato non sempre è il messaggio ricevuto”. La comunicazione, sia scritta che parlata, è un procedimento complesso che coinvolge moltissime abilità dell’essere umano: abilità cognitive, emotive, espressive, di personalità. Come posso, quindi, fare in modo che ciò che dico arrivi e venga interpretato nel modo corretto? Come posso rendere la mia comunicazione più efficacie? 

A tale proposito possiamo darci alcune semplici regole:

Oltre a queste semplici tre regole possiamo considerare anche che, se è vero che comunichiamo qualcosa di noi stessi in ogni nostra comunicazione, possiamo scegliere quali contenuti della nostra personalità vogliamo trasferire ad un altro. Vuoi che arrivi la rabbia, l’intolleranza la chiusura mentale? O vuoi che gli altri ti percepiscano come una persona attenta, propensa all’ascolto e a trovare delle soluzioni?

È tutto valido! Le singole scelte che puoi fare non vengono giudicate da nessuno se non dalle conseguenze che queste hanno nella nostra vita e nella vita degli altri! Scegli prima le conseguenze, cioè l’effetto che vuoi avere, e adatta la tua comunicazione a questo.

A questo proposito possiamo aggiungere una quarta semplicissima regola per evitare il fraintendimento: nella tua comunicazione scegli di comunicare non solo i tuoi pensieri, ma anche le tue emozioni in questa forma: “io provo…” oppure “io mi sento…”. Attento! Ci deve essere il pronome personale “IO”, perché deve essere chiaro che tu stia parlando proprio di te stesso. In questo modo le altre persone non potranno fraintendere le tue emozioni, che rappresentano sempre il contenuto più enigmatico della comunicazione e non potranno che allinearsi alle tue emozioni.

Imparare a comunicare è imparare a relazionarsi ed è stato dimostrato che le persone più felici hanno relazioni più felici.

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