Abbiamo dialogato con la rinomata giornalista del Corriere della Sera e autrice, Elvira Serra, specializzata in cronaca, costume, interviste e nella rubrica Polaroid. Oltre ai suoi tre precedenti romanzi (“L’altra”, “Il Vento non lo puoi fermare” e “Le stelle di Capo Gelsomino”), ha recentemente pubblicato “Tutto da vivere”, scritto tra le vacanze estive e la terza ondata pandemica. Questo suo ultimo lavoro descrive una giornata nella vita di quattro donne molto diverse, intrecciando emozioni e difficoltà con autenticità. Per anni ha curato la rubrica “La forza delle donne” (Cairo editore), incentrata sul mondo femminile, ed ha anche insegnato Storia e Filosofia. Solitamente intervistatrice di personaggi illustri, questa volta si è trovata dall’altro lato, rispondendo alle nostre domande. Una donna dinamica che continuamente trova nuovi stimoli per crescere come giornalista e scrittrice. Benvenuta su M social magazine, Elvira! Lei ha scritto numerosi libri; l’ultimo, “Tutto da vivere”, sorprende per l’intensità con cui vengono narrate le vicende quotidiane di quattro giovani donne. Come è nato questo progetto? Il romanzo è nato partendo dalla struttura: volevo raccontare una storia che si svolgesse nell’arco di 24 ore. Da lì, ho iniziato con la prima immagine, una madre al parco con il passeggino. Mi sono chiesta come si sentisse veramente, felice o infelice. Le risposte sono arrivate spontaneamente, e con esse l’intera trama. Le quattro protagoniste (Anna, Lorenza, Agnese e Luciana) sono frutto della sua immaginazione? Certo, il romanzo è completamente di fantasia. Le mie protagoniste sono cresciute giorno dopo giorno dentro di me, ed è stato affascinante vederle evolvere, anche rispetto alle mie aspettative iniziali. È la magia della scrittura: i personaggi prendono il sopravvento, ti guidano e ti dicono: “Seguimi”. Ci racconti l’inizio della sua carriera letteraria? È iniziata con “L’Altra” (Mondadori), un memoir. Volevo sperimentare uno stile narrativo più ampio rispetto a quello richiesto dagli articoli o dalle interviste per il Corriere della Sera. Così ho narrato una situazione che conoscevo bene, quella dell’amante. Con coraggio, ho scelto un punto di vista diverso, senza giustificare l’amante, ma cercando di raccontare i sentimenti di una donna innamorata di un uomo già impegnato. Chi è il primo lettore dei suoi lavori? La mia editor. Nessun altro. Una volta completato il romanzo, c’è un piccolo gruppo di lettori per la correzione e una prima valutazione, che però non altera il testo, ma serve solo come feedback. Cosa pensa del declino del libro, cartaceo o digitale? Si ritiene che la narrazione sia ormai appannaggio del cinema e delle serie televisive? Non sono d’accordo. Per fortuna si legge ancora, anzi, vengono pubblicati moltissimi libri. C’è sempre il bisogno di immergersi nelle vite altrui. Quali sono le sue influenze letterarie, gli autori che ama? Sono una lettrice eclettica. Apprezzo i classici e gli autori contemporanei. Come tutti, sono stata affascinata dalla saga “L’amica geniale” di Elena Ferrante e dal fenomeno francese di Valérie Perrin. Tra i classici, Elsa Morante, Oriana Fallaci e gli autori russi sono punti di riferimento. Sta già lavorando a un nuovo libro? Perbacco, no! Non è facile conciliare il mio lavoro di giornalista con quello di scrittrice. E ora lasciatemi dedicarmi al mio piccolo, no? Grazie, Elvira, per questa interessante intervista. Le auguriamo ogni successo per i suoi futuri lavori.
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