“E poi venne sera” di Angelo Donno: Un’immersione nella bellezza letteraria

“E poi venne sera” di Angelo Donno: Un’immersione nella bellezza letteraria

Le opere letterarie di pregio non necessitano di artifici retorici per conquistare il lettore. La forza narrativa e lo stile impeccabile bastano a far apprezzare il talento dell’autore, che ha riversato la propria anima sulla pagina scritta. I lettori perspicaci percepiscono immediatamente la qualità della prosa, e non se la lasciano sfuggire. La genuinità del lettore è palpabile; i suoi occhi brillano di soddisfazione e appagamento emotivo. In contrasto, esistono lettori superficiali, mossi dalla vanità di apparire colti e integrati nei circoli letterari. Questi, per ingraziarsi gli autori di fama, si abbandonano ad una adulazione eccessiva, ricorrendo a lodi smielate e artificiose. Tuttavia, gli scrittori autentici riconoscono subito la sincerità del lettore, percependo la falsità delle parole vuote o dei silenzi forzati. Il vero talento di alcuni autori risiede nella capacità di plasmare pagine ricche di storie straordinarie. Questo dono, però, è frutto di un lungo percorso fatto di sperimentazione, sofferenza, cancellazioni e ricominciamenti; di dubbi, scoramento, sfiducia e stanchezza. Gli scrittori veri, guidati dall’intuizione e da un’ispirazione genuina, ostinata e irruente, privilegiano la sobrietà espressiva. “E poi venne sera” di Angelo Donno è un esempio di tale bellezza letteraria. Il romanzo cattura il lettore avvolgendolo nelle parole dell’autore, nei respiri dei personaggi e nelle intense emozioni che trasudano dalle pagine. Ambientato nella Terra d’Otranto, nel periodo successivo all’Unità d’Italia, il romanzo descrive la sopraffazione del Meridione da parte del Piemonte. Le nuove tasse, l’arroganza e la prepotenza dei piemontesi provocano tumulti e rivolte. Giulio Longo, leader dei partigiani, lotta per difendere i diritti della sua terra e del suo popolo, oppresso da una profonda miseria. La scrittura di Donno è magnifica; questo romanzo storico è un capolavoro. La storia e la tecnica stilistica raggiungono una maturità che consacra l’autore come un vero talento. La sua prosa, lontana da qualsiasi aridità, è vibrante e ricercata. Tra le pagine, il lettore troverà orgoglio, identità, istinto, senso di appartenenza, rabbia, coraggio, amore e audacia, oltre a molte altre emozioni che potrà definire a suo piacimento. Un romanzo così ricco, intenso e coinvolgente è un evento raro; una volta terminata la lettura, si prova una certa malinconia, un desiderio di prolungare l’esperienza emotiva, forse portandola nel mondo onirico.