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“La soffiatrice di vetro” di Petra Durst-Benning | RECENSIONE

Leggo e penso di non essermi sbagliata nella scelta del romanzo che ho in mano. Mi dico anche che lo sapevo che il libro non mi avrebbe delusa. Me lo sentivo, semplicemente. Non c’è niente da fare, alcuni libri ci chiamano. Non possiamo fare a meno di ascoltarli, di toccarli, di leggerli. Non ci stai nella pelle per la bellezza che hai davanti agli occhi, che si libera pagina dopo pagina. Ti senti ricca. Sei esattamente dove avresti voluto essere, nella storia. Leggi e la vedi scorrere dinanzi a te. Ti meravigli come essa cresca di colpi di scena, di suspense, di dettagli, di descrizioni ed ambientazioni che rendono il romanzo un capolavoro. Ti senti anche felice per averlo intuito, per aver posato lo sguardo su quel titolo e per averlo portato a casa. Quello è il suo posto insieme al cuore. Resterà lì, protetto dai tuoi ricordi e vivacizzato dallo scintillio della sua bellezza. Non puoi dire nulla di sconveniente, di scomodo, se sei onesto. Libri del genere fanno strada da soli perché il lettore ne riconosce la malìa che sprigiona potenza, curiosità ed interesse. La tua, poi, diventa una lettura vorace. Più leggi e più vuoi farlo, vuoi andare avanti. Raccogli tutto quello che lo scrittore ti dice anche senza trovarlo su inchiostro perché la sua bravura è incontenibile. Ringrazi il Signore di essere un lettore attento, uno di quelli che si fida del suo istinto e del suo naso, la storia arriva già alle narici prima ancora di leggerla. Ah i libri, che meraviglia. Sono una ricchezza grazie al talento di penne brillanti. Lo sai, lo dici, lo scrivi, lo confessi a te stesso. 

Nel romanzo La soffiatrice di vetro di Petra Durt-Benning sei emozione. Sei tutti gli stati d’animo delle protagoniste, tre sorelle, che forti della propria dignità diventano donne autonome in tutto in un’epoca in cui essere sole e donne era una vergogna ed un pericolo. Siamo alla fine dell’Ottocento in Germania, in un piccolo villaggio, in cui soffiare il vetro è la principale attività. Lavoro però per soli uomini finchè il sogno, il coraggio, e la determinazione di Marie avvampano tutti.  Chi per una scelta tanto insolente e chi per una novità che supera i pregiudizi. 

Meravigliosa la storia. Bellissima la scrittura. Il romano storico è un vero capolavoro e il lettore vede ciò che legge. Nulla è stato lasciato al caso, la scrittrice è un talento. La sua penna evocativa conquista e si impossessa dell’anima del lettore che non potrà fare a meno di prendere il libro e stringerlo a se come se fosse un tesoro. in fondo, lo è.

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