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Giusy Ferreri: “Per Sanremo ho scelto di cantare Miele perché è un po’ una chicca. Un brano non tradizionale”

“Ho scelto miele per Sanremo perché è un po’ una chicca ….un brano non tradizionale”

Si apre così la Conferenza Stampa di Giusy Ferreri dopo poche ore dalla sua esibizione sul palco dell’Ariston.

Ariston che ha potuto ammirare per la prima volta la performance di “Mieleutilizzando in due momenti del brano un megafono vintage per trasformare la sua voce e trasportare da subito gli ascoltatori nel mood retrò del brano.

Accanto al direttore d’orchestra, inoltre, è stato posizionato un grammofono d’epoca, altro elemento che ha contribuito a far immergere nell’atmosfera d’altri tempi del brano, scritto da Takagi & Ketra, Federica Abbate e Davide Petrella.

«Miele” è una parentesi musicale romantica dal sapore retrò – dichiara Giusy Ferreri sul brano in gara al 72° Festival di Sanremo– Quando lo canto mi sembra di vivere uno spostamento spazio-temporale, come un magico e dolce viaggio nell’attesa del ritorno di un amore».

A dirigere l’orchestra del Festival di Sanremo per Giusy Ferreri è il Maestro Enrico Melozzi.

Miele racconta di due persone con due parti di anima che si riscontrano. Questa dualità la ritrovi in me adesso che ho trovato armonia con me stessa.”

Aggiunge poi Giusy, raccontando che nella serata di venerdì 4 febbraio, Giusy(accompagnata sul palco da ANDY dei Bluvertigo), interpreterà “Io vivrò (Senza te)”, celebre brano del 1969 di Lucio Battisti.

«“Io vivrò (Senza te)” di Battisti Mogol è un capolavoro – commenta Giusy Ferreri – È un brano molto intenso, che ho scelto di cantare appunto perché ritengo sia tra i brani più belli ed espressivi del repertorio della musica italiana. È una canzone che sento fortemente e l’ho da subito immaginata suonata dai musicisti che mi accompagnano solitamente durante i miei live, contribuendo così alla ricerca del suono con gli arrangiamenti di Enrico Brun. Ho da subito fortemente desiderato la presenza del Maestro Enrico Melozzi per aggiungere e curarne la giusta fusione tra il suono rock della band e la musica classica orchestrale. Ho anche da subito immaginato la presenza di Andy dei Bluvertigo per fondere contemporaneamente la magica atmosfera dei synth e aggiungere un viaggio nel tempo. Andy è un artista e polistrumentista completo, la sua presenza darà un tocco affascinante grazie alla sua consapevolezza e al gusto che lo contraddistingue. Ci lega una forte amicizia e stima reciproca, abbiamo avuto già occasione di condividere il palco insieme. Sarà bellissimo condividere anche quello del Teatro Ariston».

“CORTOMETRAGGI” è il suo nuovo Album che arriva dopo cinque anni da Girotondo”, uscito nel 2017.

«Il titolo “Cortometraggi” nasce dai miei live. Durante i concerti amo definire alcuni brani che ho scritto come dei cortometraggi musicali e questo album racchiude come la narrazione di tanti piccoli film che esprimono concetti, situazioni e stati d’animo di vario genere. Ogni cortometraggio è un piccolo viaggio che ogni volta ha sapori e atmosfere differenti, colori, stili, generi e intensità diverse. È bello pensare che ogni individuo viva ogni giorno una sorprendente quotidianità che spesso varia e a volte si ripresenta ciclicamente».

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