ARTEATTUALITA'UNO SGUARDO SU...

Il Re è di nuovo nudo: Storia di una Millennial tra i Boomer

Sono una classica millennial. Ho l’ansia sociale e paura di uscire. Dalla pandemia in poi è stato ancora più semplice evitare di affrontare le mie paure. L’arte e la scrittura però possono fare grandi cose. Così sono andata alla galleria StiLL di Milano, dove si festeggiava la riedizione di un periodico storico: Il Re Nudo.

Chi è il Re Nudo?

Facciamo un piccolissimo passo indietro, altrimenti nulla di questo articolo avrà senso.

Giovani hippie a parco Lambro

Credevate che gli Hippie fossero un movimento culturale soltanto all’estero? E invece no.

Intorno alla metà degli anni ’70, il Re Nudo era un cartaceo leggibile che tutti i giovani milanesi e brianzoli avevano in borsa. Parlava di culture e sub culture, contro la borghesia, contro la guerra in Vietnam, contro l’americanizzazione della cultura. Insomma, tutti coloro che non si sentivano parte della società globalizzata, guidati da movimenti politici di sinistra, si riunivano per far valere la propria libertà. Femministe e circoli per la libertà all’omosessualità avevano terreno fertile, e spesso parecchie legnate. Si perché i gruppi di estrema destra facevano irruzione nei festival, picchiando senza distinzioni. Possiamo con certezza affermare che si trattasse di gruppi neofascisti. Se vi sembra una realtà lontana non siete mai stati al Gay Village a Roma intorno al 2015.

Fatto sta che a questo festival partecipavano nomi illustri: Lucio Dalla, Pino Daniele, De Gregori, Venditti e moltissimi altri.

L’avventura Hippie milanese termina nel 1975, con l’edizione che vedete nella foto ad inizio paragrafo. In quella occasione il Re Nudo si trasferì dalla Brianza a Parco Lambro, aprendo questo Eden di condivisione al consumismo.

Biglietto da pagare per l’entrata, i cantanti pagarono per esibirsi, cibo venne venduto a prezzi insostenibili, i venditori pagarono il posto per vendere. Insomma, la mal gestione di questo evento portò ad una giornata violenta, tra neofascisti, femministe, polizia, neocomunisti, omosessuali, chiunque!

Il Re Nudo era stato ucciso dai soldi. Da quello che stava combattendo: La società di massa consumistica.

Si è arreso per qualche anno, fino a ieri sera…

Una millennial tra i boomer

Questo gap generazionale sembra incolmabile. Giovani vs boomer e viceversa. Sui posti di lavoro diventa insostenibile, a casa più che mai. Entrando nella galleria StiLL ho capito di essere totalmente fuori luogo. Gente vestita d’alta moda e con una cultura maggiore della mia probabilmente, si ammassavano attorno al bar per un calice di vino. Io? Jeans a zampa, top bianco con margherite nere, bomber oversize rosso e Buffalo ai piedi. Non dimentichiamo le Bose appese al collo. Entro e mi sento gli occhi addosso, non è mai stato un problema per me quindi procedo per la galleria senza saper bene cosa fare.

Mi guardo intorno e comprendo un forte pensiero dietro il posizionamento dei pochi testimoni del festival. Queste locandine originali sono poste a terra, sotto delle magnifiche foto di diversi artisti che ritraggono la nudità in chiave estremamente moderna.

Scatto qualche foto e penso “Ora torno indietro”, quando ricordo di aver bisogno di qualche documento per scrivere l’articolo. Fermo un signore che ha la faccia di un padre, e una signora dal viso materno. Non faccio in tempo a presentarmi come accredito stampa che già mi sento a casa. Al mio semplice “Buonasera” i loro sguardi mi accolgono in maniera gentile e serena. Mi danno la prima nuova edizione del Re Nudo e un bellissimo poster, il primo, e corrono a cercare Luca Pollini per presentarmelo.

Luca Pollini è quel boomer pazzo che ha deciso di rendere un evento, così sottovalutato, di nuovo importante per i giovani. L’ho capito da come ha disposto il tutto. Da bravo creativo non si trova, e per fortuna! Almeno ho il tempo di pensare a qualche domanda, mentre i signori che mi accompagnano continuano a sorridermi.

“Non si trova, tu continua a seguirci felice eh!”

Sembra scontato, ma si sono accorti che sono felice e che non ho un sorriso di circostanza. Mi allontano per fare qualche foto e finalmente mi presentano Pollini. È indaffarato, tutti vogliono parlare con lui, compresa me che mi sento sempre più piccola e insignificante. Ma ho una domanda da fare.

“Potrebbe darmi una motivazione per cui i giovani adulti debbano avvicinarsi al Re Nudo? Cosa ne possiamo trarre di buono?”

L’attenzione ora è tutta su di me. C’è chi ci fotografa mentre parliamo e lui mi regala davvero molto del suo tempo per pensare ad una risposta esaustiva.

“Bella domanda. I giovani sono già inclini a letture intelligenti. Qui non parliamo solo di rap ma di underground, di cultura e di nuove visioni del mondo. Insomma, quello che si trova ne Il Re Nudo non si trova sul web.”

Sono molto soddisfatta della risposta e soprattutto grata del tempo speso. Mi fa un occhiolino e fugge da chi lo chiama a gran voce.

Il Re è di nuovo nudo

Tornando a casa non posso far a meno di sentire l’odore di carta nuova che mi accompagna. Quando apro questo giornale capisco subito che il gap generazionale qui è più che superato. Il modo di scrivere, il modo di illustrare. Si parla di droghe nella maniera più sorprendente ed educativa possibile, si parla di musica, di clima, di cultura undeground a tutto tondo! C’è tutto quello che i famosi boomer, nomignolo ormai dispregiativo, possono insegnare ai giovani.

L’avevo capito dalla galleria che mi sarei portata a casa non solo un pezzo di carta di parecchie pagine, ma una vera e propria esperienza. Negli ultimi anni il mio rapporto con il mondo over 50 non è stato positivo, anzi. Mi ha portato ansia e disinteresse verso il mio futuro. Incontrando Luca Pollini e tutte le persone che si trovavano lì ieri sera, e leggendo Il Re Nudo, ho trovato quello che cercavo. Una guida alla scoperta dell’originale.

Qui non c’è nulla che ricordi la tipica rivalità generazionale, ma soltanto tanta competenza nell’adattare la comunicazione per educare e guidare i giovani verso un presente ed un futuro migliore.

Mi sono già abbonata a Il Re Nudo, non ho potuto far altrimenti. Spero che tanti millennials abbiano la possibilità di sentire quello che ho sentito io. Spero che il Re Nudo raggiunga chi ne ha bisogno.

Federica Arcangeli

Romana e milanese. Amo scrivere, fotografare, conoscere e condividere idee. Odio essere una Millennial, creo il mio posto nel mondo. Studies: Digital communication & New Media Favourites: Cinema - Musica - Arte - Teatro