MUSICA

Primo Maggio 2023, parola all’evergreen Ambra Angiolini|CONFERENZA STAMPA

Mancano ormai pochi giri di lancette alla trentatreesima edizione del CONCERTO DEL PRIMO MAGGIO di ROMA, promosso da CGIL, CISL e UIL e organizzato da iCompany, con la regia di Fabrizio Guttuso. Un’annata che, seppur renda – come spesso succede – “meteorologo” l’organizzatore Massimo Bonelli, è pronta a stupire, già a partire dal nome bomba dell’ultima ora: Luciano Ligabue.

Ma quale aria si respira dietro le quinte? Lo abbiamo scoperto come sempre oggi, nell’ultimo warm up giornalistico prima della maratona musicale. A prendere parola, oltre ai classici giri di rito istituzionali, ci ha pensato l’eterna Ambra Angiolini, alla sua sesta conduzione consecutiva, che ne ha delineato le novità. “Sarà un lungo viaggio emozionale, con pochi discorsi, e nessun tempo morto” annuncia la conduttrice romana, ricordando il tema comune che sta più a cuore alle nuove generazioni: la salute mentale. Un argomento, non da affrontare come “slogan fine a sé stesso”, ma con la consapevolezza di voler essere permanente: “non siamo lì per salvare il mondo, ma con la musica lanciamo dei messaggi“. Quello più emblematico sarà quello di saltare anche la presentazione dell’artista, che scenderà così in piazza lanciando il suo messaggio e poi le sue canzoni. Una sorta di flow, appunto, che durerà nove ore, con un intervallo dance ‘senza vocalist al momento’, come ricorda pure Ema Stokolma in conferenza, per dimostrare come “i giovani siano andati oltre, riuscendo a concentrare in una frase concetti importanti”.

E l’approccio? “Non sarà bellicoso”, conferma Ambra Angiolini lanciando la via del dialogo voluta dal cast perlopiù giovane. “Dalle loro parole scopriremo un mondo di ragazzi che hanno idee precise, ma non bellicose. L’idea che li guida è legata al dialogo. Parliamo, confrontiamoci, ma costruiamo qualcosa insieme. Nessuno vuole provocare e basta. Non serve. Lo abbiamo finalmente capito! Collaboriamo, questo è l’obiettivo.”
Insomma nessun pericolo di censura, che anzi si trasforma in un boomerang a sentire la conduttrice: “Se qualche artista non si sente libero è solo perchè può avere paura che un giornalista possa travisare il suo pensiero…






Luca Fortunato

Nato con la 'penna' all'ombra del Colosseo, sono giornalista pubblicista nell'OdG del Lazio. Accanto alle cronache del mio Municipio con il magazine La Quarta, alterno le mie passioni per la musica e il calcio, scrivendo per alcune testate online (M Social Magazine e SuperNews), senza dimenticare il mio habitat universitario. Lì ho conseguito una laurea triennale in Comunicazione a La Sapienza e scrivo per il mensile Universitario Roma. Frase preferita? "Scrivere è un ozio affaccendato" (Goethe).