La forza della determinazione: una recensione di “La cura dell’attesa”

La perseveranza nel perseguire i propri obiettivi apre le porte al cambiamento. È fondamentale desiderarlo ardentemente, essere artefici della propria esistenza, percepirla intensamente e individuare i momenti di serenità. Non tutto giunge immediatamente, anzi, non è scontato ottenere ciò che si desidera. Tuttavia, è essenziale tentare. Non sprecare tempo, lottare per i propri sogni. Accontentarsi senza ambizione porta inevitabilmente a frustrazioni. La vita, inesorabile, richiede coraggio; osare è dunque essenziale. Il desiderio di novità si manifesta come un’esigenza impellente, una priorità che si fa sentire quotidianamente. Sperimentare nuove situazioni è fondamentale per comprenderne la natura, positiva o negativa. Il buon senso e l’intuito guideranno le scelte, ma è l’intraprendenza, la capacità di esplorare le proprie emozioni, a fornire l’energia necessaria per conquistare la propria felicità. Negarsela sarebbe un atto di autolesionismo. Non dovremmo giustificare le nostre aspirazioni agli altri. Il cambiamento può trasformarci in meglio o in peggio: la scelta spetta a noi, anche impulsivamente. La felicità va cercata attivamente, come una marea che si trasforma da tempesta in dolce onda. “La cura dell’attesa” di Maria Pia Romano ci introduce delicatamente nella vita di Ada, un’ingegnere il cui animo poetico la guida attraverso le difficoltà dell’esistenza. Cresciuta in un ambiente rigido, Ada teme il giudizio dei genitori, sentendosi inadeguata alle loro elevate aspettative. La perfezione è un’illusione, mentre il perbenismo può soffocare. A cosa servono le buone maniere quando la vita ci opprime, se non seguiamo il nostro istinto? Per Ada, aprirsi alle gioie del quotidiano significa vivere appieno l’amore, senza maschere. Il romanzo è un’opera intima, caratterizzata da una prosa elegante e raffinata. La narrazione è un’intensa esperienza emotiva che spinge il lettore a riflettere sul proprio percorso verso la felicità e a trovare la “cura” per la propria attesa.