“Contenti tutti” di Laura Campiglio | RECENSIONE
E’ diventato complicato relazionarsi. Le sfere personali risentono di tutto quello che la società ed i social impongono senza remissione di peccato. Si perdona ogni cosa, o quasi, sulla base della velocità con cui si deve far fronte alla costante richiesta di attenzione voluta da una vita troppo frenetica. Nella bulimia di messaggi, sfugge qualcosa. E c’è sempre qualcuno che pesca il momento peggiore per infilarsi nell’esistenza altrui creando solo problemi. Non si tralasciano poi i rimproveri, le accuse, i litigi, i silenzi, quando si scontrano i caratteri deboli e forti oppure della stessa mistura. Le situazioni possono diventare disordinate, ingarbugliate, bugiarde. Le relazioni risentano di quello che arriva dall’esterno. I condizionamenti dettati dalle mode, la curiosità di saggiare ciò che il consumismo e la bellezza presentano, con risultati efficaci e discutibili, inficiano anche i rapporti di coppia, familiari, interpersonali. Gli equilibri saltano con un nonnulla e se, alla base, ci sono problemi critici, spesso, ci si lascia condizionare dalle folate di intromissioni esterne. Alla fine, pur di evitare di perdere il proprio tempo, sempre più prezioso e risicato, a discutere, a confrontarsi, si accetta ciò che accade senza neanche troppa fatica.
In Contenti tutti di Laura Campiglio giri tra la vita di un gruppo di persone legate tra loro da intrecci amorosi, rivelazioni e tradimenti. Elena, è cambiata. Se ne sono accorti tutti, anche il suo cane. Ma chi la conosce veramente e chi può dire di conoscere bene gli altri? Toccherà a lei raccogliere i cocci del fallimento e ricomporli senza far vedere le crepe che si sono aperte anche nella vita degli altri.
Il romanzo è schietto, sfacciato. La narrazione è uno spaccato di esistenza allargata dove si raccoglie e si perde più di quanto non si possa immaginare. La scrittura è ironica, drammatica, vera.
