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Realtà virtuale e TV: sarà un nuovo mondo di esperienze immersive?

La realtà virtuale (VR) è sempre più presente in molti settori economici e soprattutto nell’ambito dell’intrattenimento mira a trasformarsi in una vera e propria rivoluzione epocale. È ciò che si prevede anche in campo televisivo, dove l’evoluzione tecnologica che avanza a ritmi vertiginosi sembra destinata a trasformare profondamente le esperienze degli spettatori. Cosa bisogna attendersi dunque per il futuro? Quali opportunità offre la tecnologia VR agli operatori televisivi?


Dalla visione passiva all’immersione totale

La caratteristica centrale della realtà virtuale è quella di trasportare gli utenti all’interno di mondi tridimensionali, permettendo loro di vivere esperienze completamente immersive semplicemente indossando un visore, una tecnologia che già trova ampio spazio in molti ambiti come quello dei giochi online, dove per esempio le poker room digitali sono diventate, in occasione dei tornei live, accessibili in modo sempre più simile ai propri corrispettivi fisici. Questi sistemi sono ormai destinati a diffondersi un po’ in tutti gli ambiti, incluso il settore televisivo, dove proprio la VR può rappresentare un importante elemento di rottura rispetto al passato.

Tradizionalmente, la televisione è stata infatti un mezzo passivo: gli spettatori si siedono e guardano programmi predefiniti senza possibilità di interazione. Qualcosa già è cambiato con lo streaming e la possibilità di diventare “autori” del proprio palinsesto, ma la realtà virtuale mira a cambiare definitivamente questo paradigma, trasformando gli spettatori in partecipanti attivi. Indossando un visore VR, gli utenti possono infatti essere immersi completamente in un ambiente virtuale, dove possono esplorare, interagire e persino influenzare la narrazione.

Immaginate di guardare una partita di calcio e poter scegliere di essere seduti in prima fila, o addirittura in campo tra i giocatori. Oppure, considerate la possibilità di assistere a un concerto dal punto di vista del palco, accanto agli artisti. Queste esperienze potrebbero non essere più fantascienza, ma anzi stanno diventando realtà proprio grazie alla VR.

Nuove opportunità nella produzione di contenuti

La creazione di contenuti per la realtà virtuale richiede però un approccio completamente nuovo. I registi devono infatti considerare come gestire la narrazione in uno spazio a 360 gradi, dove il pubblico può guardare in qualsiasi direzione, andando dunque non solo ad adottare una nuova metodologia di ripresa, ma effettuando anche una revisione dei processi di post-produzione e montaggio.

L’uso di telecamere a 360 gradi, software avanzati di rendering e tecnologie di motion capture sono solo alcune delle innovazioni necessarie per produrre contenuti VR di alta qualità, soluzioni sicuramente più complesse ma che aprono al contempo la porta a nuove forme di storytelling. I creatori possono infatti sperimentare con narrazioni non lineari e interattive, offrendo agli spettatori la possibilità di esplorare storie da diverse angolazioni e prospettive e, addirittura, di modificarle di volta in volta.

Esperienze più immersive e interattive

Uno dei maggiori punti di forza della realtà virtuale è la sua capacità di offrire esperienze immersive e interattive. Se in una serie televisiva tradizionale, per esempio, il pubblico segue una trama lineare, con la VR gli spettatori possono diventare parte integrante della storia, interagire con i personaggi, esplorare ambienti e persino influenzare l’esito degli eventi.

Immaginiamo un thriller in realtà virtuale, nel quale si potrebbe permettere agli spettatori di cercare indizi in una scena del crimine, decidere quale pista seguire e, quindi, influenzare il corso della storia, con un livello di interattività espanso al massimo che crea un legame più forte tra il pubblico e il contenuto, rendendo l’esperienza molto più personale e coinvolgente.

Anche il settore della pubblicità, peraltro, sta esplorando le potenzialità della realtà virtuale. Mentre gli annunci tradizionali possono essere facilmente ignorati o saltati, gli annunci in VR potranno offrire esperienze coinvolgenti che catturano completamente l’attenzione dell’utente, trasformando gli spot in mini esperienze interattive, come test drive virtuali di automobili o visite immersive a destinazioni turistiche.

La realtà virtuale sta dunque aprendo nuove frontiere per il mondo della televisione, offrendo esperienze immersive e interattive che erano impensabili solo pochi anni fa e mostrando un incredibile potenziale nel trasformare il modo in cui consumiamo contenuti televisivi. Con le future evoluzioni tecnologiche, possiamo dunque aspettarci di vedere un numero crescente di contenuti VR che offriranno agli spettatori esperienze davvero ricche e coinvolgenti, per un futuro della televisione sempre più virtuale.

Redazione

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