“I new media” di Marshall McLuhan | RECENSIONE
La comunicazione ai tempi moderni è sbilanciata tra criticità e nuove frontiere. Scrivere, per alcuni, può diventare un serio bluff. Riescono a farsi valere, falsamente, grazie al raggiro. Ormai, c’è un inganno alla portata di tutti. E’ sufficiente avere una minima familiarità con la tecnologia e il gioco è fatto. L’Intelligenza Artificiale può salvare i mediocri e gli sfaticati, sino ad un certo punto. Ovvio. Pensare di usarla per fare bella figura con gli altri, mostrando capacità inesistenti, non solo è triste, ma è anche poco produttivo per se stessi. L’IA, se usata bene e con criterio, serve. In alcuni contesti, è anche una bella scoperta e per di più interessante. Le innovazioni scientifiche sono delle gigantesche esperienze che non possono, in nessun modo, sostituire le emozioni scaturite dall’ispirazione creativa della scrittura. L’Intelligenza Artificiale procede sulla base di alcuni dati e algoritmi che guidano la stesura di un testo, pur con dei limiti. Se ad una bella scrittura, efficiente ed efficace, si aggiunge anche il sentimento che arriva dritto al lettore, allora non si ha bisogno dell’imbroglio o di quell’appiglio artificiale che stona e non poco.
In I New Media Opportunità e rischi per la società di Marshall McLuhan entri in due mondi a confronto. L’Intelligenza Artificiale non può sostituire quella Umana, è indubbio. Con quest’ultima può solo interagire. Può aiutare le nostre conoscenze e anche la nostra intelligenza, ma l’Intelligenza Umana poggia su logiche intuitive, complesse ed articolate, che sfuggono all’IA.
Il libro è molto interessante. Uomo e macchina sono messi a confronto sulla comunicazione, sulla scrittura, legate ai new media.