“Recensione di “Bambini di Ferro”: La dura realtà dell’adolescenza”

La complessità della crescita, specialmente in contesti familiari difficili, è il cuore pulsante di “Bambini di ferro” di Tommaso Mancini. Un’armonia interiore è un miraggio quando si è circondati da problemi che sembrano insormontabili. La fuga, il desiderio di dimenticare, diventano istinti di sopravvivenza di fronte a situazioni laceranti, che minano la serenità e condizionano le scelte di vita. L’assenza di una guida sicura costringe i giovani a confrontarsi con momenti cruciali da soli. Genitori fisicamente presenti ma emotivamente assenti, o addirittura scomparsi, lasciano un vuoto incolmabile. Si aggrappano a illusioni per resistere, fingendo una normalità che non esiste, spesso a discapito dei figli. Questi ultimi assorbono il dolore e la sofferenza, portando il peso di una famiglia disgregata, come un fardello interiore ed esteriore. La quotidianità diventa una sfida brutale, una lotta contro la violenza e la crudeltà. La rabbia repressa esplode incontrollabile, e la ricerca di prove di coraggio, autoimposte o imposte da altri, diventa un modo per accelerare la crescita, per sentirsi adulti prima del tempo. Ma questa frettolosa maturità ruba la spensieratezza e la libertà che appartengono all’infanzia. Il romanzo di Mancini ci immerge nella realtà di questi adolescenti, mostrando come il processo di diventare uomini passi attraverso le sfide a scuola, a casa e nel quartiere. Le città possono rivelare una ferocia inaspettata, un’ostilità che premia la forza e lascia indietro chi è debole e inesperto. Giacomo, il protagonista, vive nella periferia romana con una madre depressa e apatica, chiusa nel suo dolore, lontana da lui e dal mondo. Costretto a confrontarsi con la durezza del mondo esterno, Giacomo si scontra con i bulli della sua scuola. Dovrà scegliere: adeguarsi alle aspettative, diventando un uomo secondo gli stereotipi, oppure accettare di essere diverso, di non corrispondere al modello dominante. “Bambini di ferro” colpisce per la sua potenza narrativa, la ricchezza dei temi affrontati e la limpidezza di una scrittura efficace e coinvolgente.