Una storia di sogni e libri: recensione di “Amunì” di Alessia D’Annibale

Una storia di sogni e libri: recensione di “Amunì” di Alessia D’Annibale

La forza di volontà apre viali inaspettati, persino ai più audaci. Non si rinuncia al potere dei sogni, né ci si lascia scoraggiare dalle difficoltà. Un obiettivo chiaro domina la mente: realizzare le proprie aspirazioni. All’inizio, si è incerti sul proprio futuro, sui gusti, sugli obiettivi. Poi, inaspettatamente, avviene una trasformazione, graduale o improvvisa. Si comprende il proprio destino, una vocazione che risuona nel cuore. Si impara ad ascoltare la gioia che pulsa intensamente nel petto, guidandoci verso ciò che l’anima desidera. Quando si coltiva un sogno significativo, i limiti svaniscono. La fantasia si espande in territori inesplorati. Si impara ad avere fiducia in sé stessi, a governare le proprie scelte, fortificandosi nell’affrontare le sfide, le resistenze culturali e l’ignoranza radicata in alcuni contesti sociali. La determinazione, col tempo, diventa un’armatura, permettendo di raggiungere i propri obiettivi vitali. Con impegno e studio si progredisce, accorciando la distanza dai sogni, anche i più ambiziosi. Li si vede prendere forma, infondendo forza e coraggio. “Amunì” di Alessia D’Annibale narra una storia di ricordi e di un profondo amore per i libri, ambientata nella Palermo del secondo dopoguerra. Totò Giuffrè, ormai anziano, ripercorre l’infanzia in quegli anni difficili e pieni di sacrifici. La sua famiglia, povera come molte altre nel dopoguerra, affronta la miseria quotidiana: la madre Carmela ricama per le famiglie aristocratiche del quartiere, mentre il padre ha perso il lavoro. Nutrire tre figli in una situazione di indigenza rappresenta una sfida enorme. Un giorno, vicino a casa, Totò incontra una figura che gli cambierà la vita: donna Luisa, la donna più ricca della città, ospite di un sontuoso palazzo, che gli rivelerà il piacere della lettura. Totò si appassiona ai libri, contrastando il volere del padre, che desidera vederlo lavorare nell’osteria di famiglia. Ma il giovane ha le idee chiare e crede in se stesso. Questo romanzo è fonte di ispirazione per molteplici ragioni che il lettore scoprirà autonomamente. Possiede inoltre la capacità di avvicinare qualsiasi lettore, esperto o occasionale, ad una prospettiva singolare sulla lettura e sull’amore per i libri. La narrazione è delicata e lo stile confidenziale.