Se lo lasci attaccato è meglio di staccarlo ogni giorno: la bugia gigantesca sull’elettrodomestico killer | Risparmi un sacco di soldi

Se lo lasci attaccato è meglio di staccarlo ogni giorno: la bugia gigantesca sull’elettrodomestico killer | Risparmi un sacco di soldi

Brutte notizie - Emmepress

Tutto quello che non sai su questo prodotto di elettronica. Ci hanno fato credere che fosse innocuo, e invece arrivano i bollettoni

In un’epoca in cui l’elettricità pesa sempre di più sul bilancio familiare, il tema dei consumi in casa è diventato centrale nelle preoccupazioni dei cittadini.

A fronte di bollette sempre più salate, complici gli aumenti della materia prima e i rincari legati alle fluttuazioni del mercato energetico, milioni di famiglie si ritrovano a rivedere abitudini quotidiane e a interrogarsi su come ridurre gli sprechi.

Il costo dell’energia, che negli ultimi anni ha conosciuto picchi mai visti prima, ha portato i consumatori a una vera e propria corsa all’informazione, alla ricerca di gestori più convenienti, offerte temporanee, piani personalizzati e bonus statali, come il cosiddetto “bonus sociale”, spesso unico salvagente per le fasce più fragili.

Questo nuovo scenario ha mutato profondamente il rapporto tra cittadini e consumi domestici. Se fino a poco tempo fa l’uso degli elettrodomestici era visto come una routine priva di particolari riflessioni, oggi ogni gesto viene pesato con attenzione.

I metodi per risparmiare

C’è chi confronta le fasce orarie, chi opta per dispositivi smart capaci di monitorare l’uso dell’energia, chi pianifica il bucato in tarda serata per approfittare della fascia economica. In parallelo si diffonde un certo scetticismo misto a curiosità verso le cosiddette “dritte” che circolano online: alcune vere, altre frutto di miti duri a morire.

Ciò che emerge è che la vera sfida non è smettere di usare l’energia, ma imparare a farlo in modo consapevole. Dotarsi di elettrodomestici in classe A o superiore, utilizzarli nelle fasce orarie corrette e leggere con attenzione le etichette può fare la differenza.

Ma senza farsi ossessionare da falsi miti. Bisogna sapere che anche i piccoli gesti contribuiscono a costruire un modo più sostenibile di abitare il quotidiano.

Caricabatterie (Emmepress)

La bugia da scoprire

Proprio per questo, vale la pena sapere che l’abitudine di lasciare inserito nella presa di corrente il caricabatterie del cellulare non è  conveniente. Una pratica comunissima, spesso sottovalutata, ma che in molti temono possa rappresentare uno spreco silenzioso. Le preoccupazioni non sono infondate, ma vanno contestualizzate. Secondo un chiarimento riportato da una dipendente Enel, è vero che un caricabatterie collegato alla presa consuma elettricità anche quando non è in uso. Ma i numeri restituiscono un quadro ben diverso da quello temuto.

La quantità di energia assorbita da un singolo caricatore lasciato inutilizzato è infatti trascurabile: si parla di circa un kilowattora all’anno, che equivale a un costo stimato attorno a 1 euro ogni dodici mesi. È un consumo reale, ma molto lontano dai timori diffusi. Tuttavia, se si moltiplicano dispositivi e caricatori in una stessa abitazione, il consumo totale può iniziare ad avere un impatto maggiore, soprattutto se si tratta di dispositivi obsoleti o di bassa efficienza. Per questo, pur trattandosi di cifre modeste, è sempre consigliabile scollegare i caricabatterie inutilizzati, specie se non certificati o in presenza di segni di surriscaldamento.