GAMBIZZATI GLI ANZIANI: con queste patologie è ADDIO PATENTE | Il comunicato ufficiale

automobilista-anziano-depositphotos-piemontetopnews.it

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Sicurezza stradale: non è l’età a essere un limite, ma la salute. Un concetto sospeso tra molti sostenitori, ma anche feroci oppositori

Il Decreto legislativo 18 aprile 2011, n. 59, e le successive modifiche, ha stabilito i requisiti fisici e psichici necessari per il conseguimento e il rinnovo della patente di guida in Italia.

Il provvedimento, non punta a un’abolizione indiscriminata della patente per ragioni anagrafiche. Il focus è sulle condizioni di salute che, secondo la medicina legale, possono compromettere la sicurezza alla guida.

Al di là delle considerazioni mediche, il provvedimento solleva questioni sociali e psicologiche complesse. Per molti anziani, la patente non è solo un documento, ma un simbolo di indipendenza e autonomia.

Perdere la patente specialmente in età avanzata, può significare un isolamento forzato, una perdita di autostima e, in alcuni casi, una vera e propria depressione.

Cosa cambia per gli over 80

È importante sottolineare che la sola presenza di patologie non implica l’automatica perdita della patente. L’idoneità, valutata da una Commissione Medica Locale, fotografa la situazione specifica del paziente e consente di decidere per il rinnovo con limitazioni (ad esempio, solo per brevi tragitti o di giorno) o per la non idoneità, temporanea o definitiva.

Se per chi ha meno di 80 anni la visita medica per il rinnovo della patente può avvenire presso una semplice autoscuola o un’agenzia di pratiche auto, per gli over 80 la situazione cambia. Il rinnovo avviene ogni due anni e, a prescindere dalle condizioni di salute, la visita medica deve essere effettuata presso la Commissione Medica Locale.

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Il ruolo della Commissione Medica

Ecco i casi più discussi, quelli che sembrano destinati a finire sotto la lente di ingrandimento delle Commissioni mediche locali. Patologie cardiovascolari gravi: Chi ha subito infarti recenti, ictus o gravi aritmie e non dimostra un’adeguata stabilità clinica potrebbe dover rinunciare alla guida. Sotto la lente anche la vista che cala drasticamente o patologie come la cataratta non operata, il glaucoma avanzato o la retinopatia diabetica possono compromettere la percezione della distanza.

Massima attenzione anche a diagnosi di demenza, Parkinson o Alzheimer che rappresentano, purtroppo, un forte indizio di non idoneità. Sebbene la progressione di queste malattie vari, il rischio di un calo delle capacità cognitive, visive e motorie è considerato troppo elevato. Anche il diabete è sotto esame. La normativa punta a monitorare in modo più stringente i casi in cui si verificano frequenti ipoglicemie o iperglicemie, che possono causare svenimenti e compromettere la prontezza di riflessi.