Nessuno lo ammette, ma queste acque sono PIENE di SOSTANZE | Guai a berle: finisce davvero male

Una bottiglia di acqua - Foto Pixabay - Emmepresse.com

Una bottiglia di acqua - Foto Pixabay - Emmepresse.com

Alcune falde acquifere sarebbero compromesse da discariche abusive, le sorgenti sono inquinate, l’azienda è nei guai

Mediapart ha pubblicato un’indagine in cui ha svelato la presenza di microplastiche nell’acqqua imbottigliata nettamente superiore rispetto ai livelli che sono presenti nell’ambiente naturale, con contaminazioni che rappresentano un campanello d’allarme per la sicurezza e la qualità di acque minerali di marchi noti e che possiamo acquistare sugli scaffali dei supermercati.

Alcune grandi aziende sono responsabili dell’inquinamento di risorse naturali, rendendo necessario un controllo capillare delle varie filiere produttive, per risolvere un problema che potrebbe gravare anche sulla salute dei consumatori, oltre a danneggiare l’ambiente andando a implementare la difficoltà di smaltimento della plastica.

Tali microplastiche possono derivare dallo sfaldamento di rifiuti e il dibattito sollevato non può che destare preoccupazione, con effetti negativi sull’organismo.

Al momento non esiste una normativa che uniforma la regolamentazione dei livelli di microplastiche presenti nelle acque minerali ma sarà premura delle istituzione correre ai ripari, spingendo i produttori a investire per migliorarne la filtrazione.

La nota azienda è nei guai, le acque che produce sono contaminate

Al centro della bufera, in particolare, vi è una multinazionale alimentare che è stata fondata in Svizzera nel 1866 e che può contare su oltre 300 mila dipendenti, la Nestlé, che possiede marchi come la S. Pellegrino e la Levissima, molto gettonate nel nostro Paese.

Il caso specifico di Nestlé riguarda il territorio francese e deriva da discariche abusive che compromettono le falde acquifere da cui l’azienda attinge per le sue acque, con la concentrazione di particelle riscontrata nelle bottiglie.

Una discarica a cielo aperto - Foto Pixabay - Emmepresse.com
Una discarica a cielo aperto – Foto Pixabay – Emmepresse.com

L’azienda deve presentarsi in tribunale, la difesa non convince

Il processo a carico di Nestlé Waters è previsto per fine novembre a Nancy, con quattro discariche che hanno fatto emergere una gestione illegale dei rifiuti, con una quantità che è stata quantificata pari a dodici piscine olimpiche, provocando l’indignazione di associazioni ambientali, con la vicenda che è divenuta un caso mediatico.

L’azienda si è difesa smentendo le accuse mosse nei suoi confronti e in una nota ufficiale ha dichiarato che le acque sono consumate in totale sicurezza, affermando che le analisi condotte siano valide e che il laboratorio che ha riportato i dati anomali non sia accreditato per valutare le microplastiche, mettendo così in dubbio il metodo e l’attendibilità dei risultati emersi.