Stipendi, arriva la scossa: il Governo cambia le buste paga | Ecco chi guadagna di più da settembre

Una somma di denaro prelevata al bancomat - Foto Pexels - Emmepress.com
Il Governo interviene per alzare gli stipendi, il piano entra in vigore dal prossimo mese, ecco chi guadagnerà di più
Il potere di acquisto si è ridotto negli ultimi anni a causa dell’inflazione che ha provocato l’aumento dei prezzi più rapidamente rispetto agli stipendi, rimasti fermi a causa di una crescita economica non adeguata e con contratti di lavoro spesso non adeguati, con la precarietà che impedisce progetti a lungo termine.
Il Governo sta lavorando per porre rimedio a questa situazione, difficile da risolvere, e una delle misure che intende mettere in atto riguarda la detassazione degli straordinari e delle attività lavorative svolte durante le ore notturne e i giorni festivi.
Un’aliquota inferiore rispetto a quella Irpef consentirà un taglio fiscale sui premi di prodizione, con un flat tax studiata per agevolare una cospicua fetta di popolazione, anche se subentra il rischio di non avere i fondi sufficienti.
La prossima legge di bilancio impedisce l’inserimento di iniziative onerose per le casse dello Stato per un esecutivo che punta a tagliare l’Irpef per impedire la morte della classe media e una nuova rottamazione sulle cartelle esattoriali, metodo che potrebbe consentire nuovi cospicui introiti e di ridurre l’evasione.
Gli stipendi stentano a crescere, sono troppo bassi rispetto ai costi della vita
La maggioranza sta, inoltre, lavorando all’introduzione del meccanismo di adeguamento automatico dei salari di fronte all’evolversi dell’inflazione.
Il rinnovo, da attuare ogni mese di luglio, permetterebbe alle buste paga facendo ricorso all’Istat che calcola la variazione dell’indice statistico Ipca, il quale misura il costo della vita.
Il governo si gioca la riconferma con una serie di misure economiche
Nella prossima manovra è previsto anche il taglio delle tasse, al fine di premiare le aziende che rinnovano il contratto collettivo con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza, con una riduzione dell’Irpef o la riduzione delle imposte sugli incrementi di stipendi in un triennio.
Le banche dovranno contribuire in modo attivo a questa serie di iniziative e la fine dell’estate potrebbe portare già novità, con aumenti di stipendio. In questa fase storica di stasi economica e di difficoltà a fare quadrare i conti, attuare misure che consentano un’effettiva crescita produttiva e una diminuzione della disoccupazione diventa un metro di valutazione fondamentale di un governo rispetto a un altro.