Bagni vietati e acqua tossica | È questo il fiume più INQUINATO d’Italia, peggio di una discarica

Un tempo pulito, il Sarno è ora inquinatissimo - pexels - salernosera
Il fiume Sarno è tornato al centro dell’attenzione per un primato che nessuno vorrebbe: è considerato il fiume più inquinato d’Italia
Secondo diversi studi anche d’Europa. Un tempo limpido e celebrato per la sua bellezza, oggi è diventato il simbolo di come incuria, scarichi abusivi e mancanza di controlli possano trasformare un bene naturale in una ferita aperta per il territorio e per la comunità che lo abita.
Chi vive lungo le sue sponde lo sa bene: il Sarno nasce pulito, scorre per pochi chilometri con acque ancora chiare, poi si trasforma in un corso d’acqua torbido, maleodorante, carico di sostanze chimiche e schiuma. In parte il degrado è dovuto agli scarichi civili che non sempre passano per depuratori efficienti, ma il peso maggiore lo portano gli scarichi industriali, in particolare quelli delle aziende conserviere e delle concerie che per decenni hanno riversato liquidi tossici direttamente nel fiume. A ciò si aggiunge l’assenza di un vero coordinamento istituzionale: i piani di bonifica sono stati annunciati più volte ma hanno proceduto a rilento, lasciando la popolazione nell’amarezza e nello sconforto.
Non si tratta solo di un problema ambientale, ma anche di salute pubblica. Già negli anni Novanta l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva lanciato l’allarme, segnalando un’incidenza più alta di alcune malattie, tra cui tumori e leucemie, nelle zone vicine al corso del Sarno. Col tempo la situazione non è migliorata, e oggi il fiume è percepito come un pericolo quotidiano: un corso d’acqua che invece di essere fonte di vita e sviluppo è diventato sinonimo di degrado.
Eppure, nonostante il quadro drammatico, non mancano i segnali di speranza. Durante i mesi del lockdown, quando gran parte delle attività produttive erano ferme, il fiume aveva mostrato un volto diverso: le acque apparivano più limpide, la fauna sembrava riprendersi e i cittadini si erano resi conto di quanto potesse essere diverso il Sarno se solo fosse rispettato. È stato un segnale forte, che ha dato la misura di quanto sia reversibile, almeno in parte, il danno subito.
Il risanamento è in corso
Oggi sono in corso alcuni progetti per il risanamento, come il completamento delle reti fognarie e il potenziamento dei depuratori, con l’obiettivo dichiarato di ridurre drasticamente gli scarichi diretti entro i prossimi anni. Ma il cammino è ancora lungo e la sfida riguarda soprattutto la volontà politica e la capacità di controllo.
Le associazioni ambientaliste continuano a denunciare ritardi e omissioni, mentre i cittadini chiedono con forza che un patrimonio naturale come il Sarno venga finalmente restituito alla vita.
Lo specchio della società
Guardare il fiume oggi significa fare i conti con uno specchio della società: racconta l’incapacità di tutelare l’ambiente, ma anche la possibilità di cambiare rotta. Il Sarno potrebbe tornare a essere un simbolo positivo, una risorsa per il territorio, se solo si investisse davvero nella sua rinascita.
In fondo, dietro questo fiume c’è la storia di intere comunità, di un Sud che non vuole arrendersi e che chiede giustizia non con le parole, ma con fatti concreti.