INPS sblocca assegni più alti senza costi: ecco chi può approfittarne | Questo il trucco che conoscono in pochi

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Dipendente - pexels - emmepress

Nel 2025, l’INPS ha introdotto una misura significativa per gli ex dipendenti pubblici: il condono contributivo.

Questa iniziativa consente di sanare omissioni contributive relative ai periodi antecedenti al 31 dicembre 2004, offrendo l’opportunità di aumentare l’assegno pensionistico senza dover sostenere costi aggiuntivi.

Il condono si applica esclusivamente ai periodi di paga fino al 31 dicembre 2004. Le Pubbliche Amministrazioni, come Stato, Regioni, Comuni, scuole, università e ASL, che hanno trasmesso le denunce mensili (flussi UniEmens/ListaPosPa), sono considerate automaticamente in regola con gli obblighi contributivi, senza necessità di versare i contributi mancanti. Questo meccanismo semplifica la procedura di regolarizzazione e permette di correggere eventuali omissioni o errori nei dati contributivi.

Per i pensionati che hanno iniziato a percepire la pensione da meno di tre anni, l’INPS procederà al ricalcolo dell’assegno, con l’adeguamento dell’importo e il pagamento degli arretrati spettanti. Questo significa che, oltre a un incremento mensile dell’assegno, i beneficiari riceveranno anche le somme arretrate dovute.

Tuttavia, per coloro che percepiscono la pensione da più di tre anni, l’adeguamento dell’importo mensile non avverrà immediatamente. In questi casi, l’INPS correggerà la posizione contributiva, evitando errori nei futuri calcoli, ma non procederà al pagamento degli arretrati.

Il condono riguarda più delle pensioni

Il condono contributivo non riguarda solo le pensioni, ma anche il Trattamento di Fine Servizio (TFS) e il Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Se, a seguito del ricalcolo, emergono periodi contributivi non conteggiati in precedenza, l’importo delle liquidazioni può essere rivisto al rialzo. Al contrario, se si scoprono pagamenti eccedenti, l’INPS procederà al recupero delle somme indebitamente erogate. È importante notare che l’INPS ha sessanta giorni di tempo dalla conoscenza degli elementi che hanno generato l’indebito per avviare il recupero, adottando le modalità previste dalla normativa vigente.

Per usufruire di questa opportunità, è consigliabile rivolgersi sia all’amministrazione di appartenenza sia direttamente all’INPS. Inoltre, i patronati offrono assistenza gratuita per verificare la propria posizione contributiva e presentare eventuali istanze di ricalcolo.

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Controllare bene la propria posizione

Un semplice controllo della propria posizione potrebbe tradursi in un assegno più ricco e in arretrati significativi, rappresentando un’importante chance per migliaia di ex dipendenti pubblici.

Il condono contributivo rappresenta una concreta opportunità per aumentare la propria pensione senza dover sostenere costi aggiuntivi. È fondamentale informarsi adeguatamente e agire tempestivamente per beneficiare di questa misura.