Ultim’ora – Sicilia in LACRIME | Muore uno dei simboli dell’intera comunità, la notizia ha devastato tutti

Enoteca - pexels - emmepress
Il 2 settembre 2025 Palermo ha perso una delle sue figure più amate: Franco Picone, conosciuto da tutti come il “maestro del vino”.
Il suo nome era legato indissolubilmente all’enoteca di famiglia, aperta nel 1947 e diventata, grazie alla sua passione, un punto di riferimento non solo per i palermitani, ma per chiunque volesse scoprire e apprezzare l’anima più autentica del vino siciliano. Entrare nella sua enoteca significava non solo scegliere una bottiglia, ma vivere un incontro fatto di racconti, consigli e aneddoti. Picone non era un semplice commerciante: era un narratore, un uomo capace di trasmettere cultura e amore per il buon bere.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come una persona colta, gentile, sempre pronta a condividere un sorriso e una storia. Amava definirsi un “custode del vino”, e in effetti custodiva non solo etichette e annate preziose, ma anche ricordi, legami e tradizioni. Nel corso della sua vita aveva intrecciato rapporti solidi con produttori di tutta Italia, contribuendo a far conoscere e valorizzare i vini siciliani in un periodo in cui ancora non godevano del prestigio internazionale che oggi hanno conquistato.
La sua ironia e la sua saggezza emergevano anche nei momenti più solenni. Nel 2009, in occasione del suo novantesimo compleanno, pubblicò una sorta di “ricetta per l’elisir di lunga vita”, raccontando che era arrivato a quell’età innaffiando la sua robusta costituzione con buon vino. Diceva che l’alcol, se ben dosato, conserva e accompagna l’esistenza. Era un messaggio che mescolava filosofia e leggerezza, rivolto non solo ai suoi figli — Giacomo, Nicola, Angela e Rossella — e ai suoi nipoti, ma anche ai clienti, agli amici e a tutti coloro che avevano fatto parte della sua lunga avventura.
La comunità del vino lo aveva riconosciuto come una figura centrale già da tempo. Nel 2010 ricevette a Torino il premio Slow Food come “enotecaro storico”, un titolo che celebrava il suo impegno e la sua dedizione alla cultura enologica. Nello stesso anno fu premiato anche dal DiVino Festival di Castelbuono, a conferma del rispetto e della stima che circondavano il suo lavoro.
Grande commozione
La notizia della sua scomparsa ha suscitato grande commozione a Palermo e non solo. In molti hanno sottolineato come, con lui, se ne sia andato non soltanto un uomo di straordinaria passione, ma anche un custode di memorie, una voce capace di legare passato e presente attraverso il vino.
I funerali, celebrati il 5 settembre nella chiesa di Sant’Espedito, sono stati un momento di commiato molto sentito, in cui la città intera ha voluto rendere omaggio a una figura che l’ha arricchita con la sua presenza e il suo lavoro.
Un simbolo di eccellenza la sua eredità
Franco Picone lascia un vuoto che difficilmente potrà essere colmato, ma anche un’eredità preziosa. La sua enoteca continuerà a essere un simbolo di eccellenza e di amore per il vino, ma soprattutto resterà il ricordo di un uomo che ha saputo trasformare un’attività commerciale in un luogo di incontro e cultura.
La sua memoria vivrà nei brindisi futuri, quando, alzando un calice, qualcuno penserà a lui e al suo insegnamento più semplice e profondo: celebrare la bellezza della vita, un sorso alla volta.