Bancomat impazzito: italiani costretti a restituire i prelievi, anche già spesi | Questa raccomandata sarà una mazzata

Una somma di denaro prelevata al bancomat - Foto Pexels - Emmepress.com
Negli ultimi giorni molti correntisti hanno ricevuto una raccomandata dalla propria banca che ha subito creato preoccupazione.
Il messaggio era chiaro: se hai prelevato del contante dal bancomat che la banca considera “senza giustificazione”, sei tenuto a restituirlo, anche se lo hai già speso. Una notizia che ha fatto discutere, perché naturalmente chi ha già utilizzato quei soldi si domanda se sia davvero obbligato a restituirli e quali siano i propri diritti.
Il problema nasce da alcune anomalie nei prelievi bancomat: possono esserci stati errori tecnici, problemi nella registrazione delle operazioni o somme erogate erroneamente. In pratica, il sistema ha dato più denaro di quello che spettava, o lo ha registrato come non giustificato.
In questi casi, la banca invia la raccomandata per chiedere la restituzione. Anche se il correntista ha già speso il denaro, la richiesta rimane valida perché, secondo i principi del diritto civile, chi riceve un importo indebitamente – anche in buona fede – è tenuto a restituirlo.
Tuttavia, ci sono dei limiti. Non è corretto che il cliente paghi per eventuali errori tecnici o malfunzionamenti della banca. La responsabilità dell’istituto è presunta in caso di prelievo non autorizzato, e spetta a loro dimostrare che l’utente abbia agito con dolo o colpa grave. In altre parole, se l’errore non è colpa del correntista, la banca deve comunque fornire prove concrete prima di pretendere la restituzione.
Leggere bene le comunicazioni
Se ci si trova in questa situazione, la prima cosa da fare è leggere con attenzione la raccomandata, capire quali somme la banca considera indebite e verificare l’estratto conto. È utile controllare le ricevute dei prelievi, la data e l’importo, per capire se davvero ci sia stata un’anomalia. Poi conviene contattare la banca, chiedendo spiegazioni dettagliate e la documentazione a supporto.
Se la risposta non soddisfa, è possibile presentare un reclamo formale all’istituto. In alternativa, si può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario, un organo extragiudiziale che valuta controversie di questo tipo. Solo in casi estremi, quando non ci sono soluzioni alternative, si può considerare la via legale tradizionale.
La legge tutela chi è in regola
Va sottolineato che la legge tutela il correntista in buona fede. Se non c’è dolo o colpa grave, il cliente non può essere penalizzato per errori della banca o del sistema automatico. Anzi, la giurisprudenza ha ribadito più volte che l’istituto deve mettere in atto tutti i controlli necessari per evitare operazioni errate o fraudolente.
In definitiva, ricevere una raccomandata che chiede la restituzione di soldi prelevati dal bancomat può spaventare, ma non è il caso di farsi prendere dal panico. La cosa migliore è informarsi, verificare la propria posizione e, se necessario, far valere i propri diritti. Con un po’ di attenzione e i giusti strumenti, è possibile affrontare la situazione senza rischiare di trovarsi in difficoltà economiche ingiustificate.