IMU, questa volta è ABOLITA per sempre | La legge ha ribaltato ogni cosa, ecco l’esenzione da firmare

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Tasse - pexels - emmepress

Parlare di tasse in Italia significa inevitabilmente toccare un nervo scoperto. Tra le imposte che più fanno discutere c’è senza dubbio l’IMU

L’imposta municipale sugli immobili da anni pesa soprattutto sulle seconde case. Eppure, da qualche settimana circola una notizia che ha fatto sobbalzare molti proprietari: per alcune categorie di cittadini, la seconda casa potrebbe non essere più soggetta al pagamento. Ma come stanno davvero le cose?

Per capire meglio occorre fare un passo indietro. L’IMU è un tributo locale, cioè serve a finanziare i servizi dei Comuni: manutenzione delle strade, illuminazione, spese sociali. In generale, la prima casa non di lusso ne è esente, mentre la seconda casa è sempre stata vista come un “bene aggiuntivo” e quindi tassata senza sconti particolari. È proprio qui che si inseriscono le novità.

Secondo quanto riportato da EnergyCue l’11 settembre 2025, in alcuni casi specifici la seconda casa non sarà più gravata dall’IMU. Ad esempio, se l’abitazione è stata assegnata a un genitore affidatario dopo una separazione, non scatterà più la tassa. Oppure se l’immobile è dichiarato inagibile o inabitabile dal Comune: in quel caso l’esenzione è totale. Sono situazioni che non riguardano tutti, ma che aprono una porta importante per chi si trova in condizioni particolari.

Oltre alle esenzioni, ci sono anche riduzioni significative. Gli immobili con valore storico o artistico, ad esempio, possono avere lo sconto del 50%. Stesso discorso per le case date in comodato d’uso gratuito a figli o genitori, anche se di categoria catastale “di lusso”. E ancora: gli immobili affittati con contratto a canone concordato possono godere di una riduzione che arriva addirittura al 75%. Insomma, non è sempre vero che sulla seconda casa si paga per forza il massimo possibile: le maglie della normativa lasciano spazio a varie eccezioni.

Resta una certa autonomia discrezionale

Naturalmente, resta un punto fondamentale: ogni Comune può decidere come applicare queste misure, entro i limiti fissati dallo Stato. Non basta dunque leggere il titolo “IMU abolita” per gioire subito: bisogna controllare le delibere comunali, verificare se si rientra nei requisiti e, in alcuni casi, presentare domanda entro termini precisi.

Ciò che colpisce è come una tassa percepita da molti come inevitabile possa, in realtà, assumere volti diversi a seconda delle circostanze. Per qualcuno l’IMU sulla seconda casa rimarrà invariata; per altri potrà ridursi in maniera consistente; e per chi rientra nelle eccezioni, sparirà del tutto.

L'interno di una casa - Foto Pixabay - Emmepress.com
L’interno di una casa – Foto Pixabay – Emmepress.com

Il risparmio è sempre gradito

In un periodo in cui il costo della vita pesa sempre di più, ogni possibilità di risparmio fiscale diventa cruciale. Allo stesso tempo, resta aperto il dibattito: è giusto considerare la seconda casa sempre e comunque un “lusso”, o dovremmo distinguere tra chi possiede un appartamento ereditato e chi ha investito in immobili di pregio?

Quel che è certo è che il tema non si chiuderà qui. La questione IMU continuerà a tornare ciclicamente nelle discussioni politiche e nelle polemiche tra cittadini e istituzioni locali. Per ora, la notizia è che esistono spiragli concreti di alleggerimento. E, come sempre in materia fiscale, la differenza la farà il dettaglio: la categoria catastale, la delibera comunale, la condizione familiare.