Viaggi in auto: ogni Paese ha le sue regole - pexels - emmepress
Viaggiare in auto con la patente è un’esperienza affascinante: paesaggi che cambiano a ogni frontiera, strade diverse, culture che si intrecciano.
Ma a sorprendere non sono solo i panorami: spesso lo fanno anche le regole stradali, talvolta curiose, altre volte quasi incomprensibili per chi arriva da fuori. Un recente articolo di AlVolante raccoglie alcune di queste norme insolite, e una in particolare ha colpito molti automobilisti italiani: in paesi come Spagna, Portogallo e Svizzera chi porta occhiali o lenti a contatto per la guida è obbligato ad avere con sé un paio di ricambio.
All’inizio può sembrare un’esagerazione. Perché mai un automobilista dovrebbe portarsi dietro un secondo paio di occhiali? La spiegazione è semplice: sicurezza. Se gli occhiali si rompono o le lenti si perdono, la capacità visiva del conducente può ridursi drasticamente e la guida diventare pericolosa. L’obbligo nasce quindi dall’idea che un “piano B” visivo possa evitare situazioni di rischio. In Italia una regola simile non esiste, ma basta oltrepassare il confine per scoprire che altrove la prudenza viene interpretata con un rigore diverso.
L’elenco, però, non finisce qui. In giro per l’Europa non mancano regolamenti che fanno sorridere o storcere il naso. In Portogallo, per esempio, non si può trasportare una tanica di carburante in auto: una norma pensata per ridurre rischi di incendio ma che, agli occhi di chi è abituato a farlo, appare stravagante. In Francia bisogna avere a bordo un etilometro monouso, anche se la legge è applicata con molta flessibilità e non sono previste multe severe. In alcuni paesi dei Balcani, invece, un passeggero seduto davanti non può essere visibilmente ubriaco, indipendentemente da chi guida.
Ci sono regole che colpiscono per la loro severità nei confronti dei comportamenti quotidiani. A Cipro, ad esempio, è vietato bere mentre si è al volante: non solo alcolici, ma anche una semplice bottiglietta d’acqua. Sempre per lo stesso motivo, non si può nemmeno mangiare. In Grecia, invece, il divieto riguarda le sigarette: niente fumo alla guida, a prescindere dal fatto che ci siano passeggeri o meno. Sono divieti che riflettono scelte culturali precise, una diversa concezione di ciò che può distrarre l’automobilista e mettere a rischio la sicurezza.
Il problema più grande, però, non è tanto l’esistenza di queste regole, quanto il fatto che spesso i viaggiatori non ne siano a conoscenza. È facile informarsi su limiti di velocità o pedaggi autostradali, ma più raro pensare che un sorso d’acqua o un paio di occhiali mancanti possano trasformarsi in una contravvenzione. Basta immaginare la scena: si viene fermati in Svizzera e, nonostante si abbiano gli occhiali indossati, l’assenza di un ricambio può comportare una multa.
Per questo, chi viaggia in auto oltre confine farebbe bene a prepararsi con cura. Non si tratta solo di controllare documenti e dotazioni obbligatorie come giubbini catarifrangenti o triangoli, ma anche di conoscere queste piccole differenze che, pur sembrando marginali, fanno la differenza tra un viaggio sereno e una brutta sorpresa. Portarsi un secondo paio di occhiali, evitare di bere alla guida in certi paesi, rinunciare a una sigaretta: piccoli accorgimenti che possono evitare discussioni e spese inutili.
Alla fine, queste regole insolite raccontano molto della cultura e della mentalità di ogni paese. Ci dicono che la sicurezza stradale non è un concetto universale, ma assume sfumature diverse a seconda del contesto.
Per alcuni popoli è importante prevenire ogni minima distrazione, per altri garantire sempre un livello massimo di efficienza visiva. Sapere queste cose non è solo un dovere da viaggiatore, ma anche un modo per comprendere meglio chi vive quelle strade ogni giorno.
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