Ultim’ora – Pensioni agli UNDER 18 | Se i tuoi figli sono minorenni, ti spettano più di 2mila euro: tocca seguire questo iter

Un neonato con i genitori - emmepress
È nata un’idea che sembra quasi un piccolo seme piantato nel futuro: ogni bambino che nasce o viene adottato riceveranno una sorta di “pensioni”, un contributo che servirà ad avviare fin da subito un fondo pensione a suo nome.
Non si parla di cifre enormi, ma di un gesto simbolico e pratico allo stesso tempo: 1.100 euro in cinque anni, messi a disposizione dalla Regione per costruire un primo mattone sulla pensione dei più piccoli.
Il meccanismo è semplice. Alla nascita, o al momento dell’adozione o dell’affidamento, vengono versati 300 euro sul fondo pensione del bambino. Poi, per i quattro anni successivi, la Regione aggiunge 200 euro all’anno, a patto che la famiglia ne versi almeno 100. È un po’ come dire: “Ci mettiamo insieme, facciamo squadra”. Non basta il contributo pubblico, serve anche quello privato, per responsabilizzare i genitori e creare una cultura della previdenza.
Questa misura non si limita ai neonati del 2025, ma include anche i bambini che al 1° gennaio non hanno ancora compiuto cinque anni. Un’apertura pensata per non lasciare fuori chi, pur non essendo appena nato, ha comunque diritto a partire con questo piccolo tesoretto previdenziale. Naturalmente, ci sono alcune condizioni: la famiglia deve risiedere da almeno tre anni in un comune della Regione e il bambino deve vivere stabilmente lì, altrimenti i contributi successivi non vengono erogati.
I numeri ci dicono che nel primo anno il provvedimento costerà poco più di 3 milioni di euro, e che poi la spesa si stabilizzerà attorno ai 2 milioni annui. Non sono cifre enormi se rapportate al bilancio complessivo di una Regione, ma bastano a lanciare un segnale forte: investire sul futuro dei cittadini, ancor prima che abbiano mosso i primi passi.
Una misura pionieristica per le pensioni
Quello che colpisce è il carattere “pionieristico” della misura. È la prima legge in Italia che guarda alla previdenza complementare infantile in maniera così strutturata. Non si tratta solo di regalare un piccolo gruzzolo, ma di trasmettere un messaggio culturale: la pensione non è un pensiero da adulti, ma un percorso che può e forse deve cominciare molto prima.
In un tempo in cui si parla spesso delle difficoltà del sistema pensionistico pubblico e delle incertezze che le nuove generazioni dovranno affrontare, questa iniziativa cerca di offrire una risposta diversa.
Un gesto piccolo ma simbolico per le pensioni
Certo, 1.100 euro da soli non cambiano la vita di nessuno, ma se diventano il punto di partenza di un risparmio costante, possono trasformarsi in un capitale significativo quando, dopo decenni, quel neonato sarà ormai adulto. E soprattutto, possono insegnare alle famiglie a considerare il risparmio previdenziale come una priorità, non come un optional.
In fondo, l’idea è quasi poetica: il Trentino-Alto Adige regala ai suoi bambini non solo un benvenuto, ma anche un pezzo di futuro. È come se dicesse: “Noi crediamo in te, nella tua vita che comincia adesso, e vogliamo aiutarti a costruire sicurezza per quando sarai grande”.