Ultim’ora – Hanno RIMOSSO questo borgo dal LAZIO | Cambia la cartina d’Italia, gli abitanti traslocano e vanno in Abruzzo

Marcetelli - emmepress

Marcetelli - emmepress

Immaginate un borgo in cima a una collina dove le strade sono silenziose e le finestre si affacciano su montagne e boschi che sembrano non finire mai.

Non è un racconto di fantasia, ma la realtà di Marcetelli, minuscolo comune del Lazio, in provincia di Rieti. Qui, al censimento del 30 giugno 2025, gli abitanti sono soltanto 50. Cinquanta in tutto: poco più di una famiglia numerosa.

Camminando tra i vicoli stretti, ci si accorge subito che in un posto così ogni volto è conosciuto, ogni incontro è una storia che torna a intrecciarsi. Non esiste l’anonimato: ci si saluta, ci si riconosce, ci si aspetta. La comunità è piccolissima, ma proprio per questo incredibilmente compatta. È come vivere in un grande condominio a cielo aperto, solo che invece del traffico cittadino ci sono boschi, viste sul Lago del Salto e le cime della Riserva di Monte Navegna e Monte Cervia.

La vita qui scorre lenta, ma non priva di sfide. In un comune con così poche anime, ogni servizio diventa prezioso. I collegamenti con il resto del mondo passano per la provinciale 29, che collega Marcetelli agli altri centri della valle. Ma bastano nevicate abbondanti o giornate di maltempo per far sentire ancora di più l’isolamento. Internet e nuove tecnologie aiutano, ma non cancellano del tutto quella sensazione di vivere in una piccola isola in mezzo alle montagne.

Eppure, l’isolamento ha anche un fascino. Marcetelli custodisce un patrimonio culturale che sorprende chi arriva per la prima volta: la chiesa di San Rocco del Quattrocento, Santa Lucia con i suoi affreschi medievali, Santa Maria in Villa, e scorci che raccontano secoli di storia.

Ogni pietra racconta una storia di un borgo

Sono tracce di un passato che, in proporzione, sembra persino più grande del presente. Ogni pietra racconta di un tempo in cui le case erano abitate da centinaia di persone, quando la vita contadina riempiva le giornate di lavoro e di rumori.

Oggi il borgo vive una condizione fragile: lo spopolamento continua a essere la minaccia più grande. Giovani che vanno via per studiare o lavorare, famiglie che si trasferiscono nei centri più grandi. Restano gli anziani, qualche nucleo affezionato, e persone che scelgono consapevolmente di vivere lontano dalla frenesia. Ma è proprio in questa fragilità che si nasconde anche un’opportunità.

Lago del salto - emmepress
Lago del salto – emmepress

Posto autentico e non turistico

Negli ultimi anni, sempre più viaggiatori hanno iniziato a cercare borghi come Marcetelli: luoghi autentici, non turistici, dove il tempo sembra fermarsi e la natura domina la scena. Qui si può fare trekking tra gole e montagne, incontrare alberi secolari come la quercia Cerquabella, o semplicemente godersi il silenzio, rotto solo dal vento o dal canto degli uccelli. È il turismo lento, quello che non consuma ma arricchisce, e che potrebbe diventare la chiave per garantire un futuro a questo minuscolo comune.

Alla fine, Marcetelli è un paradosso affascinante: così piccolo da sembrare quasi invisibile sulle mappe, eppure così grande nel raccontare un’Italia diversa. In un mondo che corre, cinquanta abitanti bastano a ricordarci che si può ancora scegliere di vivere a misura d’uomo.