Vietato dire ‘tieni il resto’ | Lo Stato ha deciso di ABOLIRE le mance, se insisti ti becchi due sberle e una multa

Mancia al cameriere: opzionale, obbligatoria o offensiva? - pexels - emmepress
È uno di quei piccoli gesti che, pur essendo semplice, nascondono dentro di sé molti codici culturali: ma qui sono da abolire le mance.
E’ un modo per ringraziare, certo, ma anche un segno che va dosato con attenzione a seconda del luogo. Spostandosi da un continente all’altro, ciò che in un posto è gesto spontaneo e benvoluto può diventare in un altro una mossa imbarazzante, perfino offensiva.
In Europa mediterranea, per esempio in Italia, Spagna, Grecia o Portogallo, la mancia non è prevista come obbligatoria, ma è ben vista se il servizio è stato buono. È un gesto che trasmette gratitudine, qualcosa che si lascia “in più”, un 5-10 per cento se si è rimasti soddisfatti. In Italia, specie nei ristoranti informali, non ci si sente sotto obbligo, ma quando il cameriere ti ha fatto sentire a casa, quel piccolo supplemento sul conto è spesso apprezzato. Nelle zone turistiche, o nei ristoranti più turistici, la consuetudine è più forte.
Alla stessa stregua, in Croazia e Turchia, la pratica è più consolidata: arrotondare un po’ o lasciare una “mancia fissa” in certi contesti è molto normale. Anche nei Paesi nordici, come Svezia o Danimarca, si può arrotondare, ma si preferisce sotto tono: niente gesti appariscenti, niente banconote troppo evidenti, niente enfasi.
Dall’altra parte dell’Atlantico, negli Stati Uniti e in Canada la mancia è quasi parte integrante del sistema. Non solo è considerata cortesia: è attesa. I salari del personale in molti locali sono costruiti su questa aspettativa; lasciare il 15-20 per cento non è solo un segnale di apprezzamento, ma un comportamento standard, senza il quale il servizio può essere percepito come sotto la soglia del rispetto. Anche in taxi, bar, hotel, spuntini veloci, caffè, la regola non cambia: il cliente lascia, quasi come fosse un obbligo tacito, quel “grazie” economico per qualcuno che ha reso il suo momento consumativo più comodo.
Mance abolite: qui non sono gradite
Ma ci sono culture dove la mancia viene guardata con sospetto o disprezzo. In Giappone e in Cina, per esempio, lasciare monete o banconote può essere interpretato come una specie di insulto: come se si stesse pagando qualcuno non per professione, ma per qualcosa che dovrebbe essere già normale, già compito dell’operatore. Il servizio è parte dell’onore della professione, del dovere. Non è qualcosa che si premia con l’eccesso, ma qualcosa che si pratica con dignità.
Offrire una mancia — specialmente se in contesti meno turistici — può dare l’impressione di voler “comprare” un favore, o di non rispettare il valore intrinseco del servizio. Lo stesso vale per alcune parti del Sud-est asiatico: a Singapore, per esempio, la mancia è vietata in aeroporto; in Corea del Sud è qualcosa che si associa spesso a certi ambienti “di servizio extra”, poco eleganti, più che al ristorante tradizionale.
Abolire le mance: è bene studiare le destinazioni
Nel continente africano, in Oceania e in molte zone turistiche internazionali, la mancia può avere significati misti: c’è chi la considera obbligo morale del turista, chi la vede come una forma di generosità attesa, chi ancora la interpreta come un gesto che, bene fatto, mostra rispetto. Ma come sempre, la discrezione è fondamentale: non si lascia una mancia a mo’ di sfoggio, non si sventola il denaro, non si pretende riconoscimenti speciali.
In definitiva, chi viaggia — o anche solo si muove spesso in ristoranti internazionali — dovrebbe fare un piccolo “studietto culturale” prima di sedersi a tavola: informarsi su cosa si fa nel posto in cui ci si trova. A volte basta davvero poco: vedere se il conto include già il servizio, ascoltare come parlano i locali, capire se è costume arrotondare o meno. In fondo, usare la mancia non è solo questione di soldi: è questione di rispetto, tatto, conoscenza. Quando si lascia una mancia dove è gradita, è un abbraccio che dice “grazie”. Ma se la si lascia dove è maleducazione, rischia di essere un grosso fraintendimento.