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Assegno di inclusione: presto un aumento - pexels - emmepress
Negli ultimi tempi una notizia ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tante famiglie che vivono grazie al sostegno dello Stato: l’Assegno di Inclusione potrebbe presto aumentare.
Si parla di un incremento che, su base annua, arriva a circa 130 euro in più per ogni beneficiario. Non è una cifra enorme, ma in un periodo in cui i prezzi di tutto continuano a salire, anche un piccolo aiuto può fare la differenza.
Per capire meglio il contesto bisogna ricordare che l’Assegno di Inclusione, entrato in vigore nel 2024, ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza. La logica è simile, ma i criteri sono più mirati: l’aiuto è destinato a nuclei familiari con situazioni economiche molto fragili e con limiti ISEE ben definiti.
Già nel 2025 c’è stato un primo ritocco alle soglie e agli importi, con un aumento che ha portato il contributo massimo per una persona sola da 500 a circa 541 euro al mese. Una modifica necessaria, perché l’inflazione ha reso sempre più difficile far quadrare i conti.
Ora si parla di un ulteriore passo avanti. Con l’adeguamento al costo della vita previsto per il 2026, l’importo mensile potrebbe crescere di circa 11 euro, arrivando quindi intorno ai 552 euro. Su base annua, questa variazione significa appunto circa 130 euro in più. Non si tratta di un salto clamoroso, ma per chi vive contando ogni spesa può voler dire un paio di bollette pagate o la possibilità di affrontare qualche imprevisto con meno ansia.
Non tutti ne beneficiano ugualmente
Naturalmente, non tutti beneficeranno nello stesso modo. L’aumento riguarda l’importo “base” per un singolo, ma nei nuclei familiari più numerosi, dove la scala di equivalenza è più alta, l’incremento sarà proporzionalmente maggiore. È importante però che le famiglie aggiornino regolarmente la propria situazione ISEE e i dati richiesti dall’INPS, perché senza la documentazione in ordine l’aumento potrebbe non essere applicato automaticamente.
C’è poi un altro aspetto da considerare: l’Assegno di Inclusione non è illimitato. Dopo 18 mesi di erogazione continua, il sussidio si interrompe e bisogna presentare una nuova domanda. Questo significa che, per molte famiglie, l’aumento si intreccerà anche con la necessità di rinnovare la pratica. In poche parole, non basta aspettare il “bonus” in più: occorre prestare attenzione alle scadenze e alle procedure burocratiche per non perdere il diritto al sostegno.
Una buona notizia in un momento di rincari
L’idea di un aumento dell’Assegno di Inclusione è, in fondo, una risposta logica a un problema evidente: se i prezzi salgono e il potere d’acquisto cala, un aiuto economico rischia di diventare insufficiente se non viene adeguato. Certo, 130 euro all’anno non risolvono la vita di nessuno, ma mandano un segnale chiaro: lo Stato riconosce che chi vive con poco ha bisogno di una mano costante per non restare indietro.
Questa novità rappresenta una piccola buona notizia in un periodo in cui, troppo spesso, le famiglie sentono solo parlare di rincari. E se anche l’aumento non cambierà radicalmente le cose, può almeno alleggerire un po’ il peso quotidiano, restituendo a chi ne ha più bisogno una briciola di respiro in più.