INPS spiazza tutti: pensione anticipata solo con la patente di guida | Ti basta mostrarla e in regalo ricevi 5 anni di contributi in omaggio

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Patente - pexels - emmepress

Una notizia che ha fatto rapidamente il giro del web: secondo alcuni articoli, l’INPS avrebbe deciso di “regalare” cinque anni di contributi a chi possiede la patente di guida, permettendo così di andare di accedere alla pensione anticipata.

Una prospettiva che ha inevitabilmente attirato l’attenzione di migliaia di persone, ma che merita di essere chiarita, perché la realtà è più complessa di quanto suggeriscano i titoli sensazionalistici.

L’idea di base, infatti, nasce da un’interpretazione molto libera di alcune misure già previste dal sistema previdenziale, in particolare della cosiddetta “pace contributiva”. Si tratta di uno strumento che consente ai lavoratori di riscattare – cioè di “comprare” – fino a cinque anni di periodi non coperti da contributi, in modo da anticipare la pensione o aumentare l’importo dell’assegno finale. Non si tratta quindi di un regalo vero e proprio, ma di una possibilità offerta a chi ha avuto interruzioni nella carriera lavorativa e desidera completare la propria posizione contributiva.

In altre parole, l’INPS non accredita automaticamente cinque anni “gratis” solo per il fatto di avere una patente di guida. La patente, in questo contesto, potrebbe avere un ruolo più pratico che sostanziale: semplificare la procedura di riconoscimento dell’identità o dell’attività svolta, soprattutto per chi ha lavorato come autista, camionista o tassista, categorie per le quali la guida è parte integrante della professione.

C’è infatti un altro aspetto che ha contribuito a generare confusione: le agevolazioni previste per chi svolge lavori usuranti o gravosi. In questa categoria rientrano anche molti conducenti professionali, che, per via della fatica e dello stress legati alla loro attività, possono accedere a forme di pensionamento anticipato. Tuttavia, queste agevolazioni non dipendono dal semplice possesso della patente, ma dal tipo di mansione svolta e dagli anni di lavoro effettivamente maturati in condizioni riconosciute come usuranti.

L’unione di due concetti diversi

Il fraintendimento nasce quindi dall’unione di due concetti diversi: da un lato, la possibilità di riscattare periodi contributivi scoperti tramite la pace contributiva, e dall’altro, le regole che agevolano l’uscita dal lavoro per chi ha svolto professioni pesanti o rischiose. Nessuno di questi strumenti, al momento, prevede contributi “in regalo” in senso stretto.

In pratica, chi ha i requisiti può chiedere all’INPS di riscattare fino a cinque anni di contributi mancanti, sostenendo un costo (che può essere rateizzato), mentre i conducenti professionisti possono beneficiare di un anticipo pensionistico legato alla loro attività. Ma non esiste un meccanismo che consenta a chiunque abbia una patente di ottenere automaticamente anni contributivi extra.

Bonus - pexels - emmepress
Bonus – pexels – emmepress

Non è un vero regalo per la pensione anticipata

Detto ciò, l’interesse suscitato dalla notizia è comprensibile: il tema delle pensioni e dei contributi è sempre molto sentito, soprattutto in un periodo in cui molti lavoratori faticano a raggiungere i requisiti richiesti. Tuttavia, è importante distinguere tra iniziative realmente approvate dall’INPS e interpretazioni giornalistiche che semplificano troppo la realtà.

Chi possiede la patente non riceverà contributi “in regalo”, ma può comunque informarsi su strumenti già esistenti come la pace contributiva o le misure per lavori usuranti. Queste opzioni, sebbene non automatiche, rappresentano comunque un’opportunità concreta per anticipare la pensione in modo legittimo e trasparente. In un panorama previdenziale in continua evoluzione, restare aggiornati e comprendere bene le regole è il modo migliore per pianificare il proprio futuro senza cadere in false illusioni.