UFFICIALE – Rinnovo patente, dal 2026 scatta il TERZO ESAME | Chi non lo supera, perde tutto: prepara l’abbonamento del bus

Patente - pexels - emmepress
Da qualche settimana circola una notizia che ha fatto discutere automobilisti di tutte le età: per rinnovare la patente, presto, potrebbe non bastare più la classica visita medica.
Secondo quanto riportato da Mobilità Sostenibile, sarebbe in arrivo un nuovo corso obbligatorio, accompagnato da un test cognitivo, da superare per poter continuare a guidare. In pratica, al momento del rinnovo, non basterà dimostrare di avere una vista e un udito adeguati: bisognerà anche provare di essere ancora lucidi, attenti e pronti a reagire.
La misura, almeno nelle intenzioni, punta ad aumentare la sicurezza stradale. L’obiettivo è ridurre il rischio di incidenti causati da cali di attenzione o da riflessi rallentati, problemi che possono comparire con l’età. È proprio per questo che la proposta si concentrerebbe inizialmente sugli automobilisti più anziani, in particolare su chi ha superato i 75 anni. Per loro, oltre alla visita medica, diventerebbe obbligatorio un piccolo test cognitivo. Se emergessero segnali di difficoltà, il conducente potrebbe essere invitato a un corso di aggiornamento o, nei casi più gravi, rischiare la sospensione della patente.
Un cambiamento non da poco, che trasformerebbe il rinnovo da una semplice formalità amministrativa a una vera e propria verifica delle capacità. Oggi, per la maggior parte dei conducenti, il rinnovo consiste in pochi minuti davanti al medico: si misura la vista, si controllano i riflessi, si firma qualche documento e la pratica è chiusa. Con il nuovo sistema, invece, il procedimento diventerebbe più articolato, con corsi di formazione e test specifici.
Naturalmente, la notizia ha diviso l’opinione pubblica. Da un lato c’è chi accoglie positivamente la proposta, convinto che una maggiore attenzione alla sicurezza possa salvare vite umane. Dall’altro, molti temono che si tratti dell’ennesimo ostacolo burocratico, costoso e stressante, soprattutto per chi guida da decenni senza aver mai avuto problemi. C’è anche chi si chiede quanto sarà oggettivo questo test cognitivo: basterà un momento di distrazione o di ansia per perdere la patente? E chi deciderà se una persona è ancora idonea a guidare o no?
C’è anche un tema economico
C’è poi il tema economico. Se davvero venisse introdotto un corso obbligatorio, chi lo organizzerà? Sarà a pagamento? E quanto costerà? Per molti pensionati o lavoratori con redditi modesti, anche poche decine di euro potrebbero diventare un problema, senza contare il tempo necessario per seguire le lezioni e sostenere la prova.
Al di là delle polemiche, però, è evidente che il tema della sicurezza alla guida in età avanzata è sempre più attuale. Con l’aumento dell’età media, sono sempre di più gli automobilisti over 70 sulle strade, e non tutti hanno la stessa prontezza o capacità di concentrazione. L’intento, dunque, non è punire o discriminare, ma prevenire situazioni di pericolo.
Quando questo diventerà realtà per il rinnovo patente?
Resta da capire se e quando questa novità diventerà realtà. Al momento si tratta di un progetto di riforma di cui si discute, ma che non è ancora stato tradotto in norme ufficiali. Di certo, se entrerà in vigore, cambierà profondamente il modo di intendere il rinnovo della patente.
Non più una semplice scadenza da ricordare, ma un vero e proprio check-up della nostra capacità di stare al volante. E, tutto sommato, forse non è un male: guidare è una libertà, ma anche una grande responsabilità.