“Ti chiamano e dicono che la tua auto ha fatto una rapina”: la truffa che sta MASSACRANDO gli italiani | NON rispondere

Truffato

Truffato - pexels - emmepress

Negli ultimi mesi, in diverse città italiane, si sta diffondendo una truffa tanto ingegnosa quanto pericolosa: svuotare la casa della vittima.

Tutto parte da una telefonata apparentemente ufficiale. Una voce calma e autoritaria si presenta come appartenente alle forze dell’ordine e annuncia che l’automobile dell’interlocutore è stata usata per una rapina. A quel punto viene chiesto di fornire il numero di targa per alcune “verifiche”, con il pretesto di escludere il proprietario da eventuali indagini.

È in quel momento che scatta la trappola. Dopo pochi minuti, interviene un presunto “superiore” che informa la vittima dell’arrivo di agenti in borghese, incaricati di mettere in sicurezza oggetti preziosi e denaro presenti in casa.

L’ignara persona, convinta di trovarsi di fronte a un procedimento ufficiale, apre la porta ai truffatori e consegna i propri beni, credendo di fare la cosa giusta. In altre versioni, invece, la vittima viene invitata a recarsi di corsa in caserma o in Motorizzazione per chiarire la situazione. Nel frattempo, i malviventi restano in linea per tenerla occupata, mentre complici si introducono nell’abitazione approfittando della distrazione o dell’assenza.

A Vasto, ad esempio, una donna ha ricevuto proprio una telefonata di questo tipo. Quando il falso carabiniere le ha chiesto il numero di targa, lei ha risposto di non ricordarlo. Il truffatore ha insistito e, subito dopo, un sedicente ufficiale l’ha invitata a prepararsi per l’arrivo di alcuni agenti. Fortunatamente, la donna ha intuito che qualcosa non andava e ha interrotto la chiamata, chiedendo di essere convocata formalmente in caserma. Così ha evitato la truffa.

Mai fornire dati personali

Questo tipo di inganno funziona perché sfrutta alcuni meccanismi psicologici molto efficaci. La voce al telefono si presenta come un’autorità: il tono fermo e il linguaggio tecnico trasmettono credibilità, inducendo chi ascolta ad affidarsi ciecamente. Si aggiunge poi la sensazione d’urgenza, creata dal rischio di essere coinvolti in un reato grave come una rapina. La paura e la fretta spingono la vittima a non riflettere, a fidarsi e ad agire subito. Mentre la mente è concentrata sull’allarme, i truffatori agiscono indisturbati.

Le forze dell’ordine ricordano che nessun agente chiede mai denaro o gioielli con la scusa di “metterli in sicurezza”, né dispone sequestri tramite telefonate. Ogni procedura ufficiale avviene con documenti verificabili e comunicazioni dirette. È quindi fondamentale non fornire mai dati personali, numeri di targa o informazioni su conti e oggetti di valore al telefono. In caso di dubbi, la cosa migliore da fare è chiudere la conversazione e chiamare autonomamente il numero ufficiale 112 per chiedere conferma.

Targa auto
Targa auto – pixabay – emmepress

I criminali si stanno evolvendo con la truffa dell’anno

La truffa della “targa clonata” è un segnale chiaro di come le tecniche criminali si evolvano, mescolando metodi tradizionali con nuove strategie di manipolazione psicologica. Colpisce soprattutto le persone più anziane, ma può ingannare chiunque.

Per questo, la prima difesa resta l’informazione: parlarne con parenti, amici e vicini può evitare che altri cadano nella stessa trappola. In un’epoca in cui le truffe diventano sempre più sofisticate, la prudenza e una sana dose di diffidenza restano le armi più efficaci per proteggersi.