Allarme tasse: il Comune ti chiede di nuovo l’IMU 2022 anche se l’hai già saldata | Ti tocca sborsare quasi 1000 €

Tasse - pexels - emmepress

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Massima attenzione alle raccomandate in arriva nelle case di molti italiani. Non c’è scampo: bisogna ripagare l’IMU anche se saldato.

Si chiama Imposta Municipale Propria, ma per tutti è semplicemente l’IMU, un tributo patrimoniale che grava sul possesso di beni immobiliari, eccezion fatta per l’abitazione principale (se non è un immobile di lusso, classificato A/1, A/8 o A/9) e relative pertinenze.

Sostituisce la precedente ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) ed è stata riformata più volte nel corso degli anni. Insieme ad altri tributi locali come la TARI, l’IMU rappresenta una fonte di entrata essenziale per le casse comunali, finanziando servizi indispensabili ai cittadini.

Sono tenuti al versamento dell’IMU tutti coloro che vantano un diritto reale (proprietà, usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) sugli immobili soggetti a imposta. Questi includono fabbricati diversi dall’abitazione principale esente, aree fabbricabili e terreni agricoli.

La base imponibile per i fabbricati viene calcolata applicando alla rendita catastale rivalutata del 5% specifici coefficienti moltiplicatori, sui quali si applica poi l’aliquota stabilita dal singolo Comune.

Due rate annuali

Il versamento dell’IMU avviene in due rate annuali: l’acconto, da pagare entro il 16 giugno, e il saldo, la cui scadenza è fissata al 16 dicembre dell’anno di riferimento. È comunque prevista per il contribuente la possibilità di versare l’intera imposta in un’unica soluzione entro la prima scadenza di giugno.

La cifra dovuta per l’IMU è variabile e può raggiungere, per immobili di valore, diverse centinaia o migliaia di euro. Il pagamento del tributo deve essere effettuato con il Modello F24, un sistema unificato che permette di versare in un’unica operazione diverse imposte e contributi.

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Occhio a non sbagliarsi con l’IMU

Alternativamente, alcuni Comuni consentono l’utilizzo del bollettino di conto corrente postale apposito. Sia nell’F24 che nel bollettino, è fondamentale indicare correttamente tutti i dati, in particolare il codice catastale del Comune, l’anno d’imposta e i codici tributo, per assicurare l’attribuzione corretta della somma. L’IMU, in quanto tributo proprio, rientra nella piena competenza del Comune in cui è ubicato l’immobile. È l’ente locale a stabilire le aliquote e a gestire la riscossione, monitorando la correttezza dei versamenti.

Qualora si commettano errori nella compilazione dei campi del Modello F24, il versamento effettuato, pur essendo uscito dalle tasche del contribuente, non risulta correttamente incassato dal Comune destinatario, creando una situazione di apparente morosità. In tale scenario, il Comune competente è legittimato a richiedere nuovamente l’intera somma, ad esempio 980 euro di IMU 2022. Nonostante l’onere già sostenuto, il contribuente dovrà provvedere a saldare di nuovo l’importo corretto, non ci sono vie di fuga.