“Cacciatemeli via: altrimenti, pagatemi al posto loro”: ufficiale, lo STATO ti paga se gli abusivi ti OCCUPANO CASA I Sfratto fallito? I soldi ti entrano in tasca lo stesso

Le chiavi di una nuova casa - Foto Pixabay - Emmepress.com
“Cacciatemeli via: altrimenti, pagatemi al posto loro”: una sintesi estrema ma chiarificatrice, una fotografia indubitabile della realtà delle cose. Quali? E cacciare chi? Loro, gli abusivi: sì, perché se ti occupano casa, e non riescono a mandarli via, ti rimborsano.
Ma chi ti rimborsa? E chi dovrebbe mandarli via? In entrambi i casi la risposta è sempre la stessa: lo Stato. Sì, lo stesso che deve tutelarti, in un modo o nell’altro.
O li manda via, e dunque ti permette di tornare in possesso della tua casa, oppure, in alternativa, scatta il rimborso: il proprietario viene pagato dalle istituzioni.
Sì, è tutto vero: se fallisce lo sfratto, se lo sgombero non è possibile, altresì non è possibile che tu possa e debba perdere la facoltà del tuo bene, e i relativi introiti.
Dunque, delle due l’una: o in un verso o nell’altro ti dovranno rientrare i soldi, o quantomeno la possibilità di ricevere, godendo della tua legittima proprietà.
Abusivismo addio: lo Stato ti viene incontro
Quello dell’occupazione abusiva delle case è un tema annoso, complesso e profondamente sentito in Italia, una vera e propria ferita aperta per migliaia di proprietari che si trovano a vivere situazioni paradossali. Da un lato c’è chi, dopo aver investito risparmi e sacrifici in un immobile, si ritrova impossibilitato a entrarvi perché occupato da estranei; dall’altro, un sistema normativo e burocratico che spesso sembra addirittura tutelare più chi viola la legge che chi la subisce.
Le storie di abitazioni occupate da persone senza titolo si moltiplicano, specie nelle grandi città, dove il problema abitativo e sociale è più pressante. Tuttavia, dietro il dramma umano di chi non ha un tetto, resta il diritto inalienabile dei proprietari, troppo spesso lasciati soli dallo Stato a combattere una battaglia legale lunga e costosa.
Come risolvere una questione delicatissima
In molti casi, gli sfratti richiedono mesi, se non anni, e la restituzione dell’immobile avviene solo dopo una lunga trafila giudiziaria. Intanto, le case restano danneggiate, inutilizzabili, e i legittimi proprietari subiscono gravi perdite economiche. Serve dunque una riforma seria e concreta, capace di tutelare chi rispetta la legge, garantendo tempi certi e strumenti efficaci per porre fine a un fenomeno che mina il diritto alla proprietà privata, pilastro fondamentale di ogni società civile.
Per questo fa scuola un’ordinanza di agosto 2025 con cui la Corte di Cassazione ha chiarito che la Pubblica Amministrazione non deve rimandare all’infinito l’esecuzione degli sgomberi disposti dal giudice e, anzi, il ritardo ingiustificato produce una responsabilità diretta da parte dell’istituzione preposta, con tanto di obbligo di risarcimento in favore i proprietari danneggiati.