“Non voglio pagare le tasse, sono troppo alte”: ora puoi farlo, NON È REATO I Arriva l’Obiezione fiscale: lo Stato ti ‘congela’ i debiti
Tasse - pexels - emmepress
“Non voglio pagare le tasse, sono troppo alte”: sembra incredibile, ma è vero, ora puoi farlo. E, almeno in questo caso non è reato. Ovvero? Arriva l’Obiezione fiscale: lo Stato ti ‘congela’ i debiti, e ti permette di ‘respirare’. Zero battaglie legali.
“Non voglio pagare le tasse, per me sono troppo alte. Che senso ha lavorare solo per dare i miei soldi allo Stato?”: quante volte abbiamo sentito dire questa frase.
Forse, in un momento di rabbia o sconforto, l’abbiamo pronunciata anche noi. Eppure, per quanto sembri un pensiero estremo, dentro c’è un fondo di verità.
Perché sì, pagare le tasse è un dovere civico, ma è anche uno dei temi più controversi della nostra società: quando la pressione fiscale diventa insostenibile, sorge il ‘dubbio etico’, per così dire.
Ovvero sia, molti si chiedono se sia giusto continuare a contribuire a un sistema che, a volte, sembra restituire poco o nulla. Ma come stanno le cose, legalmente?
Se non paghi è un reato: ma non sempre
Dal punto di vista giuridico, non pagare le tasse è un reato: si parla di evasione fiscale, e le conseguenze possono essere pesanti: multe, accertamenti, pignoramenti, e nei casi più gravi persino la reclusione. Tuttavia, la legge non è cieca, e riconosce alcune eccezioni o situazioni in cui il mancato pagamento può essere sospeso, ridotto o giustificato.
In particolare, esistono casi in cui il contribuente può agire per motivi morali o di coscienza, legati al principio di proporzionalità e giustizia. Per esempio, chi vive una condizione economica gravemente compromessa, tale da non poter garantire nemmeno i bisogni primari, può accedere a piani di rateizzazione o sospensione fiscale.

Motivi morali: non si pagano più le tasse
È una forma di tutela che non elimina il dovere, ma lo rende più umano: il diritto riconosce che non si può pretendere l’impossibile. Allo stesso modo, chi denuncia situazioni di tassazione ingiusta o discriminatoria, come nel caso di tributi dichiarati incostituzionali, può opporsi legalmente e sospendere il pagamento fino alla definizione della controversia.
In Italia non esiste un riconoscimento formale dell’obiezione fiscale, ma il tema è tornato d’attualità in più occasioni, sollevando interrogativi sul rapporto tra Stato e cittadini. Non è un caso, infatti, che siamo moltiplicati, uno dietro l’altro, recenti programmi di governo volti a sostenere il cittadino nella ‘insostenibilità’ dei pagamenti delle tasse e degli insoluti, con piani di dilazione, rate e i famosi programmi di ‘rottamazione’ o congelamento delle cartelle esattoriali o dei vincoli con Agenzia delle Entrate. Di fronte all’aumentare della platea dei debitori e, soprattutto, dei debitori scontenti e pronti a non pagare, lo Stato accetta nuove formule di dilazionamento e perfino di annullamento – in alcuni casi – di parte dei debiti pur di non ingaggiare battaglie legali fatte di lungaggini e di mancati introiti.
