Asia Argento: Trauma Familiare, Abuso e Perdono

Nell’attesa della sua apparizione a “Verissimo”, Asia Argento offre un’anteprima straziante della sua autobiografia, “Anatomia di un cuore selvaggio”. Il libro, iniziato prima della scomparsa della madre, svela un’infanzia segnata da violenze domestiche. Argento descrive la sofferenza subita, cercando di comprendere le reazioni aggressive del suo passato. Le violenze inflitte dalla madre, giovane e con tre figlie, a causa di un rapporto conflittuale con il padre, l’hanno profondamente segnata. La figlia ricorda l’allontanamento di casa a nove anni e gli episodi di violenza fisica, culminati con l’ultima aggressione al suo quattordicesimo compleanno. Quest’evento segna la sua fuga e l’inizio di un rapporto più stabile con il padre, che le ha offerto protezione e amore, diventando un pilastro fondamentale nella sua vita. Nonostante tutto, Argento ha trovato il perdono per la madre scomparsa, riconoscendo il ruolo di nonna straordinaria che ha avuto con i suoi nipoti. Questo perdono, racconta, è stato fondamentale per la sua guarigione. La perdita della madre, nonostante il loro rapporto turbolento, è stata profondamente dolorosa. Il libro serve, secondo l’attrice, ad aiutare a elaborare il trauma e trovare una conclusione positiva a un rapporto complesso.
Il racconto prosegue poi con la descrizione di un altro periodo oscuro della sua vita, seguito alla tragica morte della sorella. Il lutto ha causato una profonda depressione, controllata con un abuso di sostanze durante i rave party, con conseguenze potenzialmente dannose per la sua salute fisica e mentale. È stato, afferma, il cinema a salvarla da quel baratro.
Argento accusa poi pubblicamente il regista Rob Cohen di abusi sessuali, affermando che durante le riprese di “XXX” le fu somministrata la droga dello stupro, il GHB, senza la sua consapevolezza. La mattina dopo si è ritrovata disorientata e confusa, senza comprendere la gravità di quanto accaduto. La mancanza iniziale di chiarezza sulle circostanze e la successiva testimonianza di altre donne, tra cui la figlia di Cohen, l’hanno spinta a rendere pubblica la sua esperienza. La decisione è stata presa per rompere il silenzio e per contrastare la negazione del regista.
Infine, Argento esprime un giudizio senza appello su Harvey Weinstein, il produttore condannato a 23 anni di carcere per violenza sessuale: afferma di non poterlo perdonare, ritenendo che abbia meritato la condanna per le azioni perpetrate su numerose donne.