Sanremo 2021: Un Festival Digitale Tra Dati d’Ascolto e Polemiche | Relazione del 4 Marzo

Sanremo 2021: Un Festival Digitale Tra Dati d’Ascolto e Polemiche | Relazione del 4 Marzo

La conferenza stampa del 4 marzo ha evidenziato il divario tra il mondo digitale e quello televisivo nel contesto del Festival di Sanremo 2021, un evento eccezionale per la sua natura ibrida e imprevedibile. L’impatto del digitale, con una crescita esponenziale dell’utilizzo di Rai Play, è stato un elemento centrale della discussione. La direttrice di Rai Play, Elena Capparelli, ha confermato un picco record di visualizzazioni, con un aumento del 22% rispetto al 2020 e un incremento del 50% nella fruizione on demand. Questo successo è stato alimentato da contenuti virali, in particolare le performance di Elodie, il cui impatto si è rispecchiato sia online che in televisione, e le clip di Achille Lauro e Annalisa. Il Direttore di Rai 1, Stefano Coletta, ha elogiato l’eccezionale contributo di Elodie, sottolineando la grande interazione sui social media, con circa 5,4 milioni di interazioni e un triplicazione degli accessi da Instagram, concentrati soprattutto su Elodie, Amadeus e Fiorello. Nonostante un calo degli ascolti televisivi, il Direttore Artistico ha definito i risultati “straordinari”, considerando l’impatto della situazione di emergenza sanitaria e il numero significativo di spettatori, circa 10 milioni, che hanno apprezzato l’evento. Il calo è stato parzialmente attribuito alla concomitante programmazione sportiva, un fattore che non si verificava dal 2015, e che ha influenzato il share in due serate. Tuttavia, Sanremo ha compensato questa diminuzione televisiva grazie alla forte presenza digitale, coinvolgendo un pubblico giovane. Rimane da capire se questo successo sia legato a un’effettiva evoluzione del pubblico o all’influenza delle restrizioni notturne.

In merito alla presunta violazione del copyright da parte dei Maneskin, il vice-direttore Claudio Fasulo ha chiarito che le somiglianze con il brano “F.D.T. – Fuori di testa” degli Anthony Laszlo sono superficiali e non compromettono l’originalità del pezzo dei Maneskin, non riscontrandosi né a livello armonico né strumentale. Le similitudini stilistiche e testuali, riconducibili al rock anni ’70, non sono sufficienti a costituire un plagio.

La critica ha sollevato dubbi sulla scelta di realizzare il Festival all’Ariston, evidenziando stacchi narrativi eccessivi e la scarsa adesione di alcuni artisti, tra cui Celentano e Benigni, giustificata dalle restrizioni imposte dalla pandemia. Il Direttore Artistico ha risposto con umiltà, sottolineando il rispetto per le scelte degli artisti e definendo l’edizione 2021 un “non-evento”, ma anche una sfida per il settore dello spettacolo, con l’obiettivo simbolico di dare lavoro a 500 operatori sanitari. A dispetto dei numeri, che sono stati considerati secondari in una situazione emergenziale, il Direttore Artistico ha rivendicato il successo del Festival come un esempio di innovazione e un segnale di ripresa per l’industria artistica.