Francesca Michielin: Un Concerto Magico al Quirinetta

“È fantastico essere qui, dove tutto è iniziato!”: con questo entusiasmo, una Francesca Michielin piena di energia ha aperto il suo concerto sold out al Quirinetta. La sala gremita, un pubblico eterogeneo che cantava all’unisono, illuminava i cellulari e manifestava la propria emozione di fronte alla straordinaria crescita artistica della cantante veneta. L’esplosione di popolarità di Francesca, iniziata a Sanremo nel 2016, ha trovato nel palco romano il suo apice: uno spazio che da silenzioso osservatore si è trasformato in un’arena vibrante e appassionata, soprattutto dopo l’esecuzione del capolavoro “2640”. Questo brano è stato il vero protagonista della serata, infondendo la sua energia nella performance della band e nella strumentazione magistralmente usata da Michielin. Il palco, illuminato da un suggestivo gioco di luci geometriche a triangoli, che richiama il famoso Tangram, ha cambiato colori e intensità in perfetta armonia con la musica: aggressivi per “Vulcano”, policromatici per “Tapioca”, tenui per “Distratto”. Un’esperienza immersiva a 360 gradi, perfettamente orchestrata dal visual designer Giò Forma in collaborazione con la stessa Francesca, che ha sapientemente unito il concept di “2640” con i successi passati, tra cui “Nessun grado di separazione”, il cinematico “Amazing”, “Lontano”, e il singolo d’esordio “Distratto”. Dolcezza e grinta si sono intrecciate nella performance, rivelando la poliedricità vocale e strumentale dell’artista, passando da sonorità minimaliste a ritmi electro-pop, senza tralasciare incursioni nell’hip-hop e nel cantico urbano di “Tapioca”, brano utilizzato anche per ringraziare il pubblico. In attesa di un ipotetico “2641”, che possa continuare il cammino di una giovane artista in costante evoluzione.