L’architettura scenica del Festival di Sanremo 2018: un’opera di Emanuela Trixie Zitkowsky

L’architettura scenica del Festival di Sanremo 2018: un’opera di Emanuela Trixie Zitkowsky

Emanuela Trixie Zitkowsky, responsabile della scenografia del 68° Festival di Sanremo, descrive la sua creazione come un’armonica fusione di luce, immagini e struttura architettonica, pensata per accompagnare lo spettacolo musicale di fronte a milioni di telespettatori e a oltre mille spettatori presenti in sala. Il progetto, concepito come un auditorium prospetticamente ampliato all’interno del Teatro Ariston, utilizza ampie griglie d’acciaio, simili a viali, a creare un suggestivo legame con l’esterno attraverso percorsi luminosi. Il bianco predomina, simboleggiando la purezza artistica, mentre la musica, grazie a questa struttura reticolare, sembra fuoriuscire, traendo ispirazione e linfa vitale dall’ambiente circostante. Gli elementi architettonici definiscono volumi scenici che evocano un agglomerato urbano, una città futuristica. Due spirali video ascendenti, in una suggestiva torsione elicoidale, amplificano l’ascesa musicale verso nuove vette creative. Le strutture acustiche, disposte verticalmente, contribuiscono a diffondere i suoni in modo universale. Oltre mille metri quadri di schermi video e giochi di luce trasformano il palcoscenico immacolato in una tavolozza di mille sfumature. Un sipario innovativo, costituito da quattro pannelli, regola gli spazi e introduce nuove prospettive, grazie alle sue 4.870 lampadine a goccia, che richiamano il passato ma integrano tecnologie all’avanguardia. Al centro, una struttura floreale, simbolo di purezza artistica, si apre gradualmente, rivelando il suo cuore pulsante: una scala luminosa che introduce all’ascolto musicale. Questa composizione luminosa si estende verso l’alto, occupando la platea e sovrastando il pubblico. Un pentagramma tridimensionale, dove nuove note danno vita a un nuovo inizio per la musica italiana, così come concepito dal direttore artistico. Il palcoscenico nero a specchio è sostenuto da elementi scultorei elicoidali, simili a spartiti musicali pronti a diffondere suoni infiniti. Due scale laterali, come petali di fiore aperti, abbracciano e introducono l’orchestra bianca, disposta su due piattaforme che irradiano le note all’interno di questo auditorium del futuro, dove la musica è la vera protagonista. Similmente a un’architettura moderna che sovverte le convenzioni, la scenografia interpreta il passaggio, i percorsi e l’infinita varietà musicale alla ricerca dell’assoluto. Questo è il palcoscenico del Festival di Sanremo 2018.