Il Cantautore Misterioso di Napoli: Dietro la Maschera di Liberato

Il Cantautore Misterioso di Napoli: Dietro la Maschera di Liberato

Nessun programma televisivo investigativo, né documentario sensazionalistico, può svelare l’identità del cantautore Liberato. La sua musica, interamente in napoletano, trascende il neomelodico pur mantenendo una vena di “amor cortese”, un’esperienza sentimentale complessa che fonde desiderio fisico e tensione spirituale, un amore proibito tra sofferenza e piacere. Le canzoni narrano storie d’amore perduto, sofferto e inseguito, permeate da una drammaticità che richiama il filone musicale tradizionale napoletano. L’artista, abilmente, amalgama le troncazioni tipiche del dialetto napoletano con espressioni inglesi altrettanto tronche, creando un effetto musicale accattivante e orecchiabile, quasi dei tormentoni pop-dance. I video musicali, veri e propri cortometraggi interconnessi, contribuiscono a rendere l’opera meno anonima, costituendo una sorta di serie televisiva musicale, un “Gomorra” in chiave musicale, diretta da Francesco Lettieri, già regista di video musicali per artisti indie come Calcutta e The Giornalisti. Diverse congetture circolano sull’identità di Liberato, tra cui quella che lo identifica con un giovane scrittore di Scampia. Tuttavia, il mistero intorno alla sua persona è parte integrante del progetto, una strategia virale che richiama esempi di successo come Daft Punk, Gorillaz e, al di fuori del mondo musicale, Banksy ed Elena Ferrante. In un’epoca ossessionata dall’immagine e dall’ego, l’anonimato di Liberato genera un fascino irresistibile. Il nome stesso, “Liberato”, suggerisce l’idea di anonimato e libertà dalle pressioni del successo, una poetica scelta che ricorda l’intento del MeP (Movimento per l’emancipazione della poesia), che impone l’anonimato degli autori per dare risalto all’opera stessa. Il concerto alla Rotonda Diaz di Napoli, con 20.000 spettatori desiderosi di scoprire la sua identità, lo ha visto arrivare a bordo di un gommone, circondato da figure incappucciate, due delle quali si sono poi rivelate essere suoi musicisti. Un’esibizione di 40 minuti, avvolta nel mistero, sotto le luci sceniche. Il suo prossimo concerto a Milano, il 9 giugno, mantiene il segreto sulla location.