Il Festival di Montecarlo: Un Viaggio Musicale tra Innovazione e Tradizione

Il Festival di Montecarlo: Un Viaggio Musicale tra Innovazione e Tradizione

La 34esima edizione del Printemps des Arts di Montecarlo, inaugurata il 16 marzo al Grimaldi Forum, ha proposto un programma eclettico. L’apertura è stata affidata alla virtuosistica “Sequenza I per flauto” di Luciano Berio, seguita da opere di Charles Ives e Leonard Bernstein, rappresentanti la vibrante scena musicale americana. La composizione di Berio, datata 1958, sfrutta le tecniche più avanzate per flauto, creando un’esperienza polifonica nonostante la natura monodica dello strumento. Si tratta del primo di quattordici pezzi solistici che compongono il ciclo delle Sequenze, alcuni dei quali eseguiti durante il festival. Il giovane flautista canadese Samuel Bricault ha interpretato la parte. Il viaggio musicale è poi proseguito con Bernstein, figura leggendaria come direttore d’orchestra, pianista e compositore, noto per le sue colonne sonore e i suoi musical. La sua capacità di amalgamare generi differenti, dal dodecafonesimo al jazz, è evidente nell’ouverture della commedia “Candide” e nelle indimenticabili “Danze sinfoniche” di “West Side Story”, capolavoro del musical di Broadway. Questa edizione del festival, dal 16 marzo al 29 aprile 2018, ha esplorato diversi filoni: un’inedita prospettiva su Mozart; la musica americana di Charles Ives e Morton Feldman; sorprendenti esibizioni itineranti; il Monaco Music Forum, una frizzante commistione di musica, strumenti insoliti, giocolieri e fanfare; il talento emergente, con promettenti solisti; le chansons dei trovatori medievali; il clarinetto in tutte le sue sfaccettature; l’opera, con la prima monegasca e francese in versione concerto di “Quatre jeunes filles” di Edison Denisov, una finestra sul surrealismo russo; la danza, con una nuova coreografia di Jean-Christophe Maillot e i balletti di Montecarlo sulle musiche di Bruno Mantovani. Numerosi ensemble e artisti internazionali hanno partecipato, tra cui l’Orchestre national de France, l’Orchestre philharmonie de Monte-Carlo, l’Orchestra of the Age of Enlightenment, il Quartetto Zemlinsky, il Coro della Radio lettone, il direttore d’orchestra Christian Arming, il mezzosoprano Isabelle Druet, il pianista Bertrand Chamayou, e gli artisti italiani Alda Caiello, rinomata interprete di musica contemporanea, e l’Ensemble Micrologus, specializzato in musica antica. Secondo il direttore Marc Monnet, il Printemps des Arts è un caleidoscopio di generi, stili ed epoche, capace di coinvolgere un pubblico eterogeneo. L’evento si propone inoltre di coltivare i giovani, pubblico del futuro, promuovendo artisti, repertori e compositori poco conosciuti, dimostrando che la cosiddetta musica “classica” è tutt’altro che statica, se interpretata con audacia e creatività. L’edizione 2018 ha confermato la vocazione del festival a celebrare la musica e le arti, un’esperienza coinvolgente che unisce modernità e tradizione, incentrata sul puro piacere dell’ascolto. Il programma è stato arricchito da tavole rotonde e convegni per approfondire l’apprezzamento degli spettacoli, alcuni dei quali in Costa Azzurra; concerti privati; il workshop Iannix di musica elettronica (26-30 marzo); la pubblicazione di quattro nuovi dischi; e una web radio che ha trasmesso interviste e concerti.